Enter Shikari – The mindsweep

Tracklist:

01. The appeal & the mindsweep I
02. The one true colour
03. Anaesthetist
04. The last garrison
05. Never let go of the microscope
06. Myopia
07. Torn apart
08. Interlude
09. The bank of England
10. There’s a price on your head
11. Dear future historians…
12. The appeal & the mindsweep II

Ammetto che avevo acquistato il primo album degli Enter Shikari praticamente sulla fiducia, adoravo il loro modo di porsi al di fuori del sistema, pur suonando un genere che cavalcava la fissazione degli anni duemila col “core” generico, che lo definiate post hardcore, electronicore o quel che è. Li avevo un po’ persi per strada poi, continuando comunque a seguirli da dietro le quinte, vedendoli migliorare e andare in direzioni sempre più folli e convincenti.
The Mindsweep, quarto album dei nostri, arriva in un momento importante della loro carriera, si tratta di decidere una volta per tutte se i nostri hanno le armi giuste per farsi strada oppure se finiranno nel dimenticatoio. Beh, personalmente posso dire che la sfida è superata.

In primis è facile notare con gioia la progressione canora di Roughton Reynolds, da ragazzetto che strillava qui e lì, a front-man completamente in grado di gestirsi la situazione come in The One True Colour, che ricorda non poco l’andamento melodico di uno dei loro pezzi che preferisco, We can breathe in space they just don’t want us to escape.
Le melodie son eccellenti, rimanendo in testa da subito, a tal proposito il singolo di punta Anesthetist suona come se i Linkin Park fossero finalmente riusciti ad andare oltre la mentalità da bimbi di dieci anni. The Last Garrison, secondo singolo, parte aggressivamente come un’armata fuori da un castello medievale, alternando botte di chitarra a sintetizzatore, Rou che strilla e alterna falsetto e si perde nei cori, un caos strepitoso.
Never Let Go of the Microscope avanza in maniera più melodica, per poi rivoltarsi rabbiosamente a metà con Rou che strilla come un ossesso mentre sotto lo accompagna un groove spettacolare.
Myopia spinge ancora più sullo stesso programma d’isteria musicale, dopo un’introduzione tremendamente pop, alterna ripartenze in blast-beat con un ritornello melodico e una parte centrale che sembra che i nostri abbiano studiato a casa dei Rise Against. Da sottolineare l’esperimento leggero con Dear Future Historians, dove i nostri hanno chiamato un’orchestra vera e propria, per un risultato non eccelso ma comunque piuttosto notevole.
Ovviamente non dimentichiamo i testi, liricamente i nostri son tra i pochi gruppi del genere che ancora provano, con successo, a buttar giù argomenti impegnati quali il capitalismo, il razzismo e il degrado della società, con un giusto spirito anarachico.

Insomma,  The Mindsweep è un successo per gli Enter Shikari. Personalmente critico solo l’eccessivo balzare da uno stile all’altro nel corso di pochi minuti, cosa che facilmente finisce col seppellire le splendide idee melodiche, esaltando eccessivamente la sperimentazione. Si tratta però di un difetto che non ci impedisce di godere appieno di un ottimo lavoro.
Avanti così ragazzi.

Recensore: Damiano Gerli

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