L’equilibrio tra il passato e il presente è un’arte antica che vede nei musicisti e nei viaggiatori i più eccelsi interpreti, entrambi costantemente alla ricerca di un equilibrio tra il vissuto e ciò che deve ancora venire, una continua ricerca tra una partenza e l’altra, tra una storia che finisce e una che inizia.
L’ultimo album degli EPO intitolato “ENEA” è forse anche questo: la ricerca di un equilibrio tra il passato e il presente, tra suoni e ritmi legati a mondi diversi, così proprio come Enea personaggio mitologico che ci racconta di una lunga storia di fuga da un luogo ad un altro, attraverso un viaggio volto alla ricerca di una pace interiore, troppo spesso, difficile da trovare.
“Enea” è un album che racconta di un viaggio, tra suoni mediterranei e il rock moderno, tra suoni che vengono da lontano e che trovano il loro legame nella lingua napoletana che fa da collante tra atmosfere diverse: cosi il rock ambient si sposa con te armonie mediterranee e le chitarre blues si incrociano con i fiati e i ritmi che vengono dal mare.
Per la stesura di ENEA il quintetto rock napoletano, ha collaborato per l’occasione con Roy Paci ai fiati e Rodrigo D’Erasmo agli archi, l’album prodotto da Daniele “Ilmafio” Tortora, è uscito il 1° marzo per la SoundFly.
La carriera musicale degli EPO (Ciro Tuzzi, Michele De Finis, Jonathan Maurano, Gabriele Lazzarotti e Mauro Rosati) inizia nel 2000, da allora hanno realizzato quattro dischi: Il mattino ha l’oro in bocca (2002), Silenzio Assenso (2006), Ogni Cosa è Al Suo posto (2012) e l’EP Serpenti (2016).
In questo ultimo album, composto da undici tracce, la band dimostra grande creatività e soprattutto intensità narrativa: le tracce scivolano molto bene e la forza delle immagini e dei suoni sanno trascinare l’ascoltatore, lo coinvolgono in questo viaggio musicale e, forse proprio questa capacità di arrivare così bene all’orecchio dell’ascoltatore, può essere il punto di forza di questo album.
Molto bella e intensa la traccia iniziale “Addò staje tu”, storia di chi cerca la pace del cuore e il ritorno alla quiete dopo un passato difficile, si prosegue con “A primma vota”, un invito a vivere il quotidiano con leggerezza.
Anche brani come “Nun ce guardammo arete” e “Dimmello mò”, richiamano immagini di tempi passati e di preziosi ricordi della memoria da custodire con cura per alleviare il peso della vita presente.
In altri beni come “Malammore” , “Sirene”, “Ombra si’ tu”, si raccontano di amori che anch’essi dal passato ritornano a disturbare il cuore del narratore.
Infine, l’album si chiude con “Appriesso ‘e stelle” e un invito a guardare in alto, a lottare per un futuro migliore senza mai arrendersi, nonostante le difficoltà della vita, con il cuore a terra e la testa “appriesso ‘e stelle”.
Un album che regala tanto a chi lo ascolta, soprattutto emozioni ben amalgamate a ritmi e melodie diverse ma che si sposano davvero bene.
Consigliatissimo.
Tracklist:
- Addò staje tu
- ‘A primma vota
- Nun ce guardammo arete
- Dimmello mò
- Luntano
- Damme ‘na voce
- Sirene
- Auciello
- Malammore
- Ombra si’ tu
- Appriesso ‘e stelle (CD bonus track)
A cura di: Matteo Grillo
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