I Fleet Floxes pubblicano il nuovo album “Shore”

Oggi, per l’equinozio d’autunno, i Fleet Foxes sorprendono i fan con la pubblicazione del quarto album Shore disponibile dalle 15.31 CET. Gioioso e ottimista, l’album esce oggi su Anti- ed è disponibile per l’ascolto e il pre-ordine QUI. La pubblicazione fisica avverrà il 05 febbraio. Oltre all’album la band condivide un road movie omonimo, girato in 16 mm da Kersti Jan Werdal, che mostra i paesaggi del nord-ovest del Pacifico ed è disponibile per la visione QUI.

Shore è stato registrato prima e durante la quarantena ad Hudson (NY), Parigi, Los Angeles, Long Island City e New York City dal settembre 2018 fino al settembre 2020, con l’aiuto dell’ingegnere del suono e di produzione Beatriz Artola. Formato da 15 brani per un totale di 55 minuti, inizialmente Shore era ispirato a quegli eroi musicali del frontman Robin Pecknold, come Arthur Russell, Nina Simone, Sam Cooke, Emahoy Tsegué-Maryam Guebrou fra gli altri, che nella sua esperienza hanno celebrato la vita di fronte alla morte. “Vedo ‘shore’ come un posto sicuro ai margini di qualcosa di incerto, fissando le onde di Whitman che recitano ‘death’” ha affermato Pecknold. “Tentato dall’avventura dell’ignoto, allo stesso tempo apprezzi il comfort del terreno stabile sotto di te. Questa è la mentalità che ho adottato, il carburante che ho trovato per fare questo album.”

Pecknold aggiunge:

Sin dall’inaspettato successo del primo album dei Fleet Foxes più di dieci anni fa, ho trascorso più tempo di quanto sia felice di ammettere, in uno stato di costante di ansia e preoccupazione. Preoccupato per cosa avrei dovuto fare e come sarebbe stato recepito, preoccupato per le mosse degli altri artisti e il mio posto tra loro, preoccupato per la mia voce e la mia salute mentale durante i lunghi tour. Non ho mai permesso a me stesso di godere di questo processo tanto quanto avrei potuto, o tanto quanto avrei dovuto. Sono stato così fortunato nella mia vita, così fortunato di essere nato con il seme del talento che ho coltivato e fortunato di aver avuto così tante esperienze fantastiche. Forse con la fortuna a volte viene anche la colpa. So di aver accolto le avversità, ovunque potessi trovarle, reali o immaginarie, in modo da temprare subconsciamente tutta questa incredibile fortuna che ho avuto. A febbraio 2020 mi sono ritrovato ancora una volta consumato dalle preoccupazioni e dell’ansia per questo album e per come avrei dovuto finirlo. Ma fino a marzo, con una pandemia fuori controllo, vivendo in uno stato fallito, guardando e partecipando alle proteste e alle marce contro l’ingiustizia sistemica, la maggior parte della mia ansia sull’album è scomparsa. Sembrava così piccola rispetto a quello che stavamo vivendo tutti insieme. Al suo posto comparve la gratitudine, la gioia di avere tempo e risorse da dedicare alla musica e una diversa prospettiva su quanto fosse importante o no questa musica nel grande ordine delle cose. La musica è sia la cosa più trascurabile che la più essenziale. Non abbiamo bisogno della musica per vivere ma non posso immagine di vivere senza. Alla luce di quello che sta succedendo è un grande regalo non avere più preoccupazioni o ansie sull’album. Forse inizieremo a parlare di tour tra un anno e le carriere musicali potrebbero non essere più quello che erano un tempo. Potrebbe essere, ma la musica rimane essenziale. Tutto ciò è stato un altro colpo di inaspettata fortuna di cui non sono degno. Sono stato in grado di prendere il timone e portare a termine l’album molto meglio di quanto avrei immaginato, con l’aiuto di tanti collaboratori incredibili, al sicuro e fortunato in questo nuovo stato d’animo.

About Shore The Film

Shore è un’opera d’arte filmata nel corso di un mese tra Washington, Oregon e Idaho dell’ovest, su pellicola 16mm.

“Ho ascoltato l’album mentre guidavo e ho registrato nella mia mente paesaggi che mi sembrava risuonassero con la musica ma che stavano bene anche per conto loro” spiega la regista Kersti Jan Werdal. “Il film è destinato a coesistere e interagire con l’album, piuttosto che essere in una relazione diretta e simbiotica. Le scene urbane e narrative interagiscono con i paesaggi più surreali, al posto di essere in completa opposizione. La mia speranza è che il film, come l’album, rifletta l’ottimismo e la forza.”

Kersti Jan Werdal è un’artista che si occupa di film, fotografia, istallazioni e collage.

L’ omonimo album di debutto dei Fleet Foxes fu di grande impatto sulla scena musicale internazionale, entrando in numerose liste “Best Of” tra cui la 100 Best Albums of the 2000 di Rolling Stone e la 50 Best Albums of 2008 di Pitchfork. Fleet Foxes è stato certificato disco d’oro in Nord America e platino sia in Regno Unito che in Australia. Il seguito Helplessness Blues è stato apprezzato dalla critica tanto quanto il precedente (MOJO cinque stelle, Rolling Stone quattro stelle, Pitchfork Best New Music), ha debuttato al n. #4 della Top 200 di Billboard ed è stato certificato oro nel Regno Unito e ha fatto guadagnare alla band una nomination ai GRAMMY. Sei anni dopo, è stato pubblicato l’album Crack-Up ha definito da Uncut come “Sbalorditivo. Crack-Up potrebbe essere l’album più atteso dell’album, un piacevole ritorno. Ambizioso, maturo e meticoloso.” e per cui AP affermava “Meticoloso, coinvolgente e appagante, ne è valsa la pena aspettare”. Tra il 2017-2018 la band è partita per un tour mondiale che li ha visti headliner dei principali festival, con numerose date sold-out.

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