
Non è mai semplice giudicare qualcosa di convincente al primo ascolto, anzi, è snervante sapere di arrivare all’elaborazione critica in maniera abbastanza immediata, senza un minimo di sforzo mentale, che è alla base del fare umano (o forse lo era). Floral Tapestry è un bellissimo EP, colorato, sincero, affamato, intelligente, scarno, ricco, dicotomico, iperbolico, mite, easy. Strizza l’occhio ai migliori Deerhunter, a qualcosa dei Sonic Youth e ad alcuni lavori degli Who. È un piacevole viaggio verso sonorità definite ma non nette, i contorni sono leggeri, quasi invisibili, setosi. I suoni, mai invadenti, sono giusti e proporzionati, posizionati nelle giuste distanze e con i giusti equilibri, creano atmosfere non precisamente collocabili in un ambito chiaro e preciso. L’EP ha anche il pregio di essere uno dei pochi casi dove l’approccio più o meno lo-fi (nell’ambito delle produzioni italiane) mi convince pienamente, perché la scelta si presta alla poetica dell’intero lavoro, piacevole ricamo garage/psichedelico (di base) e produce un complesso di energie estremamente positive, attive e chiaramente necessarie. Mi aspetto grandi cose da questi tre ragazzi veneti, vedremo cosa ci diranno all’esame CD. Per il momento vi invito vivamente all’ascolto di Floral Tapestry.
Tracklist:
- You can see the light
- Oriental Rug
- Poète Maudit
- Conegliano
Recensione a cura di: Cesare Di Flaviano
Riferimenti: High Mountain Bluebirds su Bandcamp
Lascia un commento