Dopo l’esordio sorprendente con l’album “At Hope’s Ravine” e una serie di esplosivi concerti in tutto il mondo, fra cui SXSW per quattro anni di fila, torna la band post-punk di Glasgow. Il nuovo, attesissimo album: “Television/Sweet” in uscita l’ 8 giugno 2018.
Holy Esque tornano con il loro sound travolgente, ancora più oscuro e catartico nei suoni, un lavoro introspettivo del cantante Pat Hynes sulla natura umana nell’era digitale. “Television/Sweet”, il nuovo album della band di Glasgow, affronta le tematiche di una società fortemente cosciente della mutevolezza in cui viviamo, la tendenza a dissociarsi in un’epoca in cui la connessione e l’interattività fanno parte della vita di tutti i giorni, in una serie di brani dall’elettronica dura, cupa, che porta l’ascoltatore a un senso di falsa accettazione. Dopo un debutto acclamato da pubblico e critica nel 2016 con l’album “At Hope’s Ravine”, che ha fatto seguito a una serie di EP, Holy Esque confermano il proprio sound e la propria identità in maniera sempre più convincente.
Del primo singolo estratto, I Am The Truth, Hynes racconta: “In un’epoca di inarrestabile pressione sociale, I Am The Truth esplora la paura della vera accettazione e racconta le estreme misure a cui ricorriamo per conquistare questo incubo immaginario”.
Prodotto da Joshua (Jon Schumann – Mew, Kashmir), l’album è il lavoro più complesso mai affrontato dalla band finora. È freddo industrialismo ammorbidito da un corpo analogico e paesaggi sonori veri e propri che vanno alla deriva man mano che l’album si avvicina alla fine. Corrosivo, industrial, essenziale, “Television / Sweet” è un segno della grandezza di questa ambiziosa band. Il pre-order è disponibile.
Nascono a Glasgow gli Holy Esque. Il frontman e il tastierista Keir Reid crescono nel quartiere di Jesus And Mary Chain; Reid e il batterista Ralph McClure hanno studiato alla Glasgow School of Art, dove si sono formati anche membri dei Franz Ferdinand e ancor prima grandi poeti, scrittori e pittori. Alla chitarra c’è Hugo McGinley. I loro concerti in tutto il mondo hanno favorito la nascita di una massiccia fan base e di una serie di critiche entusiastiche da parte di testate come Consequence OF Sound, DIY e Rolling Stone.
Lascia un commento