Intervisa Amaranthe

Giunti al loro secondo full length, dopo un debutto apprezzatissimo sia dalla critica che dai fan, gli Amaranthe sono riusciti a conquistare una posizione di tutto rispetto nell’Olimpo delle band di punta del mercato metal europeo. Forti di un sound moderno e accattivante e capitanati dalla carismatica e talentuosa Elize Ryd, gli Amaranthe stanno rapidamente bruciando le tappe di una carriera tutta in discesa che, lo scorso 10 Aprile, li ha portati sul palco dell’Alcatraz di Milano come opening-act dei finnici Stratovarius. Ondalternativa.it ha avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Jake, vocalist maschile della band!

Ciao Jake! Grazie mille per quest’intervista. Innanzitutto, complimenti per il nuovo album, l’ho trovato fantastico. Ma qual è il concept principale?

Ciao! Grazie a te! Dunque, il concept principale…penso si possa notare nel video di The Nexus, perchè più o meno presenta il nuovo album, in tutta la sua storyline. Penso che comunque quando leggi i testi delle canzoni, ti fai un’idea di ciò che vogliamo dire. Sai, ci sono tante canzoni che parlano d’amore, ma io ho scritto i testi, potrei aver scritto anche della Coca-Cola, volendo! Ma se ti interessa trovare qualcosa di più profondo, allora aspetta di vedere il prossimo video, che spiegherà tutto quello di cui hai bisogno…

Hai appena risposto ad un’altra domanda che volevo farti, cioè se potevi dare delle anticipazioni sul nuovo singolo e sul video…

In effetti, posso dirti che il prossimo singolo e video sarà Burn With Me; abbiamo già girato il video. È fantastico, ma è una storia totalmente diversa da The Nexus e non avrà niente a che vedere col testo! Figo, no?

Assolutamente! Cos’è cambiato nel processo di composizione rispetto al primo album?

Il cambiamento più grande è stato che quando abbiamo scritto le canzoni per il primo album, io e Olof (Mörck, il chitarrista) pensavamo che gli Amaranthe (all’epoca, Avalache) fossero solo un progetto divertente, non pensavamo di fare un album, nè tantomeno di avere successo, abbiamo scritto canzoni in vari periodi di vita, infatti non hanno un elemento di coesione tra di loro. Per quest’album invece abbiamo pensato al potenziale live che potessero avere le tracce, per cui nel momento della composizione pensavamo a come distribuire anche gli spazi nei quali interagire col pubblico e in circa 6-7 mesi avevamo completato il processo di scrittura. Ma penso che questo si possa sentire in The Nexus, è molto più compatto ed uniforme.

Ottimo! E chi e cosa ispira il sound degli Amaranthe?

Oddio…non lo so! Direi che è piuttosto unico, sia nel suono delle chitarre che in tutto il resto. Noi prendiamo ispirazione da chiunque: Darkthrone, Beyoncè…puoi trovare veramente di tutto!

E quale canzone ami di più, sia del nuovo album che del precedente?

Del primo direi…tutte, ma forse Enter The Maze perchè è stata una delle prime che abbiamo scritto e ci sono particolarmente legato, ma anche Amaranthine è una gran canzone, l’ho scritta praticamente tutta da solo! Del nuovo album amo Future On Hold, mi piace l’idea che trasmette la canzone attraverso le sue parole. Ma ti dirò, oggi sono di umore positivo, magari domani non lo sarò, quindi potrei dirti titoli diversi…

Per esempio, a me piacciono molto Razorblade ed Electroheart…

Ecco, quelle sono due che non mi piacciono! (ride)

A posto! (risate) E per quanto riguarda il tuo futuro, hai in mente qualche collaborazione? So che Elize (Ryd, la cantante) sta lavorando con Timo Tolkki, tu hai qualcosa del genere in cantiere?

Sì, ne avrei, ma gli Amaranthe sono la mia principale occupazione. Avrei un sacco di idee e materiale, per cui appena avrò il tempo valuterò. Più che altro vorrei essere un batterista in qualche altra band, lo sono stato in passato e mi piacerebbe riprendere in mano questa passione. Ho anche scritto dei brani per altri gruppi, quindi chi lo sa!

E per caso avresti in mente qualche collaborazione pazza che vorresti realizzare?

Oh, sì, assolutamente. Mi piacerebbe duettare con James Michael dei Sixx:A.M., ma anche Freddie Mercury non sarebbe male. Ma sai, il mio prossimo progetto sarà composto da me, Jon Bon Jovi e Joey Tempest, un po’ come I Tre Tenori, ma in versione metal.

Ah, un po’ come i Northern Kings!
Marco Hietala, Tony Kakko…
Esatto! Solo che ho perso i loro numeri di cellulare, quindi vedremo un po’ come sistemare la cosa…

Fantastico, non vedo l’ora di sentirvi! E come procede questo tour? Come vi sentite a condividere il palco con un gruppo storico come gli Stratovarius?

È bellissimo, ci stiamo divertendo tantissimo, non abbiamo alcun tipo di problemi, nè interferenze, il pubblico è sempre fantastico e stiamo ottenendo degli ottimi riscontri.


Ok, e l’ultima domanda! Dobbiamo attenderci qualche cambiamento in futuro, una nuova direzione nel sound degli Amaranthe?

No, non penso. Abbiamo passato anni a trovarne uno e ci terremo questo! Per il futuro, speriamo di tornare a suonare qui all’Alcatraz, che è un posto bellissimo, e d’altronde Milano è la patria del Milan!


Vero! Grazie mille per il tuo tempo, Jake! Auguro a te e alla band un buon concerto e ci vedremo alla prossima! Hej då!

Grazie a te e a tutti i lettori di Ondalternativa.it! Un saluto! Hej då!

A cura di Mattia Vismara

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