Intervista a L’Orizzonte delle Genti

L’Orizzonte delle Genti è un progetto che nasce dalla voglia di arrangiare in modo completo delle canzoni scritte negli ultimi quindici anni ed eseguite per lo più da avvinazzato accompagnandomi con una chitarra”. Così introduce il suo progetto Massimiliano Piantini, cantautore toscano a tutto tondo. Sì, perché Massimiliano, in questo suo progetto, passa con grande facilità da chiare citazioni di Guccini, De Andrè, Lolli, a movimenti musicali tra loro diversi (dalla ballata folk al waltzer all’indie rock acustico di 9 Dicembre). E poi snocciola parole per parlarci di alienazione (in 9 dicembre, che ricorda un po’ le luci della centrale elettrica per mood e per ambientazioni post industriali), dell’inquietudine che ci attanaglia in questo mondo “iperconnesso” e veloce. E ancora cita Elio Vittorini e il suo “Uomini e no” (in “Ballata per emmedue”) e chiude questo album denso di parole, suggestioni con una bellissima ballata / waltzer d’altri tempi, tra il serio e faceto, in cui fa capolino una parola come proletariato… Che, anche se molti fanno finta di niente, esiste, eccome… E Massimiliano ci tiene a parlarne. Di questo e di molto altro ancora in Come un gregge.
1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?
Ciao, sono di Lucca e il mio nome d’arte è Orizzonte delle Genti.

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?
Sicuramente il De andrè della Domenica delle Salme e Amico fragile. Tra le ultime uscite sceglierei “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” di Giorgio Canali e Rossofuoco, perchè ha delle chitarre che invidio, una sensibilità vicino alla mia e poi, soprattutto nei pezzi più lenti, il suo modo di cantare mi ricorda molto il Fausto Rossi de “L’Erba”.

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?
Il mio ultimo lavoro è anche il primo e ha per titolo “Come un Gregge”, uscito alla fine di Febbraio di quest’anno. Si tratta di sei brani dedicati ad una civiltà in decadenza a agli individui che ne fanno parte e che ne sono allo stesso tempo vittime e complici. C’è poi il brano Assolata Noia che ha un impronta del tutto personale e raccoglie le mie riflessioni esistenziali sul tempo, sull’uomo, la natura e il “divertisment” della vita. L’ album, che ha seguito un lungo e tortuoso percorso fatto di ripresa e abbandono,alla fine è nato, se non altro, per la volontà di lascire una testimonianza di resistenza al fluire univoco di una società fatta di “uomini” senza “una dimensione”.

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?
Non saprei… Se per sopravvalutato si intende dal punto di vista economico, probabilimente ce ne sono a decine a pari merito. Tra i sottovalutati, nel senso che non hanno o non hanno avuto un successo proporzionato al loro talento, mi vengono in mente appunto Fausto Rossi, Giorgo Canali, Lolli e molti di quelli che dicono e suonano quello che vogliono seguendo il loro gusto e non la moda del momento.

5)Progetti per il futuro?
Arrangiare pezzi già scritti e uno nuovo quasi concluso. Iniziare a preparare qualche uscita live…

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