Intervista a Il Gigante

Sorto dalle ceneri degli Sluggish Tramps, Il Gigante è il progetto musicale nato nel 2016 da Daniele, Giacomo, Simone, Marco e Samuele. Loro propongono un’alchimia di sonorità stoner rock, blues (con testi cantati in lingua italiana) unita ad un approccio viscerale caratteristico della classica line up composta da voci, chitarre, basso e batteria. Nel loro primo LP (mixato a quattro mani dal produttore e da Marco Romanelli presso il The Garage Studio, masterizzato a La Maestà di Giovanni Versari) i ragazzi umbri mantengono il loro trend primordiale: Il Gigante picchia duro, ma trova comunque i suoi momenti di riflessione ed introspezione.

 

1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?

Ciao a tutti, siamo Il Gigante e veniamo da Foligno, una città nel centro dell’Umbria. La band è formata da cinque elementi e presenta la classica line-up rock: batteria, basso, chitarre e voce. Se dovessimo definire il nostro genere potremmo chiamarlo “Spaghetti Stoner”.

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?

Il gruppo che sicuramente ha più influenzato la scrittura del disco è Queens of the Stone Age, infatti anche lo stesso progetto grafico riprende molto “Songs for the deaf” e “… Like clockworks”. Tra i lavori usciti negli ultimi anni, uno che ci ha impressionato particolarmente è “Blurryface” dei Twenty One Pilots. L’album ha portato veramente una ventata di novità nel panorama hip-hop, pop e rock a livello internazionale. Continuare ad essere alternative ed essere conosciuti da tutti non è proprio una passeggiata. In più gli arrangiamenti e la produzione del disco sono superlativi. Tra gli italiani invece Iosonouncane con “DIE”.

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?

“La rivolta del perdente” nasce a cavallo tra 2017 e 2018 da un anno intenso di sala prove, nasce dell’esigenza di raccontare le sconfitte piccole e grandi della vita quotidiana, nasce dalla voglia di rivincita e dalla necessità di dirci che possiamo farcela. Le canzoni parlano del diritto di poter sbagliare senza necessariamente sentirsi dei falliti, parlano del rifiuto di omologarsi ai canoni della società e della musica di oggi, parlano della bellezza di sbattere la testa contro un muro se siamo noi a volerlo. Abbiamo materializzato tutte le nostre sensazioni in un disco, uscito il 15 gennaio,  che ha preso vita anche grazie alla collaborazione con JAP Records ed Enrico Zoi che hanno supervisionato  tutta la parte di produzione del lavoro.

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?

La domanda non è facile da rispondere. Se per “sopravvalutato” si intende una sproporzione tra proposta musicale e  successo mediatico probabilmente Carl Brave. Sul perché di questa affermazione basta ascoltare il disco per farsi un’idea. Invece tra i più “sottovalutati” a livello italiano Giovanni Succi, sia come solista che con i Bachi da Pietra. Scrive in maniera veramente ottima sia testi che musica, in più è un personaggio che veramente ha un gran carisma.

5)Progetti per il futuro?

Stiamo lavorando con la nostra etichetta per organizzare il tour del disco e per ora si stanno delineando diverse cosine interessanti. Per tutti gli aggiornamenti invitiamo i lettori a seguirci sulle nostre pagine social!

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