Intervista A New Horizon

Facciamo due chiacchiere con gli A New Horizon in occasione dell’uscita del loro nuovo video “Più che
esistere”. Gli A New Horizon sono una band nata alla fine del 2008, Hanno all’attivo due album e un ep e
ora sono ancora impegnati nel tour promozionale del loro ultimo “Penrose”.

Ciao ragazzi, grazie mille per averci dato l’occasione di parlare un po’ con voi. So che siete
particolarmente impegnati sia nella promozione di Penrose che nel lancio dell’ultimo video “Più che
esistere”. Partiamo dall’inizio, chi sono gli A New Horizon? Che musica fate?

Grazie a voi, è un piacere.
Gli A New Horizon sono 3 amici di lunga data, Giancarlo Gallinoro (voce, chitarra), Alvaro
d’Apollonio (chitarra) e Yulan Morra (basso), e, a completare la formazione live per questo tour, c’è
Ivan Pennino alla batteria.
Non amiamo particolarmente le classificazioni, perchè tendono a dividere la musica in
compartimenti, mentre ogni artista è una storia a se. Nella nostra musica c’è sicuramente una
forte impronta rock d’oltreoceano/oltremanica, ma c’è anche tanta elettronica, melodie pop,
arrangiamenti orchestrali.

Avete partecipato a Mtv New Generation, parlateci di questa esperienza e degli eventuali vantaggi
o competenze che siete riusciti ad aggiungere alla vostra carriera

Abbiamo avuto il piacere di essere ospiti di Mtv New Generation due volte. La prima nel 2012 con
“Così Fragile” e poi di nuovo all’inizio del 2014 con “Vorrei”, primo singolo dal nostro ultimo album
Penrose.
Che dire… noi con Mtv ci siamo cresciuti, quindi è stata già di per se una bella soddisfazione, ma ci
ha dato anche la possibilità di farci conoscere ben al di là del nostro solito raggio d’azione.

I vostri testi parlano molto di amore e delle difficoltà dei giovani nella vita quotidiana. Ne parlate
perchè sono anche temi della vostra vita?

I nostri testi partono da una base autobiografica, ma si sviluppano in modo da lasciare molta libertà
all’interpretazione di chi ascolta. È il motivo per cui preferiamo non spiegare di cosa parla un brano,
perchè nel momento in cui lo pubblichiamo automaticamente smette di essere solamente nostro e
diventa di tutti. Quello che possiamo dire con certezza assoluta è che in effetti, dal nostro punto di
vista, le canzoni del nuovo album parlano di tutto fuorchè di amore!
Piuttosto “Penrose” è una sorta di concept che affronta il tema dei sogni (intesi come aspirazioni),
un’esortazione a combattere ogni giorno per ciò in cui si crede.

Quanto è difficile essere musicisti al giorno d’oggi?
Molti pensano che sia facile comporre
musica, entrare in studio, registrare e salire su un palco. Raccontateci la vostra esperienza e cosa
maggiormente vi mette in difficoltà.
È una domanda che richiederebbe un trattato di qualche centinaio di pagine… diciamo che ci
sono tanti modi di essere musicista, ma se il proprio obiettivo è vivere della propria musica, beh,
ora più che mai è un’enorme scommessa su se stessi, e bisogna essere disposti a fare un enorme
investimento a fondo perduto.
Uno dei problemi principali è sicuramente l’eccessiva quantità di proposte (non sempre di qualità),
che, da quando internet la fa da padrone, affollano quotidianamente le bacheche delle persone,
non facendo altro che allontanarle dalla musica emergente. Al punto che ormai se dici di suonare in
una band vieni automaticamente etichettato come spammer (a voler essere educati).

I vostri video sono veramente molto belli, ottima qualità, ottima regia, ottima fotografia. E’ una
base di partenza per quasi tutti i gruppi, un bigliettino da visita importante sia per il pubblico che
per eventuali etichette. Voi come fate a produrre i vostri? Di chi sono la mente e la mano dietro a
videoclip così ben studiati?

Da un po’ di tempo a questa parte ci occupiamo in prima persona di tutte le fasi della produzione
dei nostri video. In passato ci siamo affidati alla regia di Antonio Filippelli (che è anche il produttore
di Penrose), ma in effetti ci piace curare ogni aspetto legato alla nostra musica. E i feedback sono
incoraggianti, quindi bene così.

Musicisti e live, purtroppo la scena live in Italia sembra in caduta libera, i gruppi vogliono suonare,
il pubblico si è invece un po’ allontanato dai concerti e sembra che ci siano pochi locali in cui fare
buona musica dal vivo. Voi cosa ne pensate?

Non c’è granchè modo di opporsi al trend e in effetti in questo momento la musica dal vivo
emergente, a parte rare eccezioni, non va. È legato in parte a quello che dicevamo prima, ci sono
tantissime proposte, di cui poche di qualità, e questo scoraggia le persone che spesso preferiscono
andare sul “già conosciuto” (leggi: tribute band), e così si instaura un circolo vizioso. Ed è chiaro che
i locali, che hanno dei costi e dopo tutto sono attività commerciali, tendono ovviamente a preferire
quel genere di proposta. Ma è la musica che ne paga le conseguenze… non per niente a parte le
“comete da talent show” sono anni che in Italia non viene fuori nulla di nuovo, e, soprattutto, di
spontaneo.

Cosa manca agli A New Horizon per diventare mainstream?
So che questa parola spaventa molto i
musicisti perchè hanno paura che diventare mainstream possa far perdere qualità al loro lavoro e
che la creatività possa essere ingabbiata in logiche da major, ma fingiamo che non ci siano queste
problematiche. Quale potrebbe essere l’occasione che non è ancora arrivata e che potrebbe
finalmente farvi conoscere e apprezzare da un pubblico più ampio?
Non è il nostro caso, non siamo affatto spaventati dal termine “mainstream”, anzi. L’ostilità
verso questo concetto è qualcosa che non condividiamo. Noi amiamo fare musica ed entrare nel
circuito mainstream significa poter lavorare con mezzi e risorse altrimenti fuori dalla portata di un
qualunque musicista che debba auto-prodursi ed investire di tasca propria.
Ma crediamo non ci sia una “ricetta” o un’occasione particolare che possa fare la differenza. Forse
dovremmo iscriverci ad un talent show!

Sappiamo che non vivete nella stessa città, parlateci della distanza e dell’entusiasmo che ci vuole
per tenere in vita tutti i vostri progetti

Si, in effetti al momento Giancarlo vive a Losanna, mentre gli altri sono a Napoli. Non è sempre
semplice ma se c’è voglia di fare le cose, un modo lo si trova. E con internet in molti casi il problema
della distanza si risolve facilmente.

Quando potremo vedervi e sentirvi suonare finalmente a Milano?
E’ una città che offre molte
occasioni e molta visibilità, ma a quanto pare è anche una di quelle in cui si fa molta fatica a capire
da che punto bisogna partire per avere un po’ di spazio.
A dire il vero abbiamo già fatto tappa a Milano durante questo tour. Ovviamente ci farebbe
piacere tornarci e siamo sempre a lavoro per cercare nuove date, ma la fase di promozione live per
quest’album volge quasi al termine. Abbiamo suonato un po’ in tutta Italia ed è quasi il momento di
pensare a buttare giù nuovo materiale!

Grazie ancora del tempo che ci avete dedicato, noi vi aspettiamo live in tutta Italia, il vostro rock merita di
raggiungere ogni punto della penisola!
Speriamo a presto!
Speriamo a presto anche noi!

A cura di Valentina Ferrari

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