Intervista a Edo Avi

Ha lavorato con gente come Max Marcolini (arrangiatore e produttore di Zucchero). E’ stato chitarrista e cantate di The Chain. Dipinge quadri… E ha un debole per il rock, per i riff graffianti. Ma anche una spiccata attitudine alla melodia pop. Queste sue due anime convergono nel suo ultimo disco. Un album che è stato registrato a New York facendo largo uso di apparecchiature analogiche, con il preciso intento di ottenere un suono corposo e di alta qualità, contiene 9 canzoni originali di cui Edo Avi cura parole musiche ed arrangiamenti.
1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?
Mi chiamo Edo Avi, sono un cantautore e vivo a Bolzano

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?
Tra gli artisti che mi hanno maggiormente ispirato ci sono Van Morrison, Neil Young
e NIck Drake. Tre artisti molto diversi fra loro che non credo mi abbiano influenzato
stilisticamente ma piuttosto per la sincerità e la forza della loro musica.

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?
Dopo Disincanto, il mio album precedente (2014) c’è stato un momento di crisi
al quale ho saputo fortunatamente reagire con un album che ribadisce
la mia volontà di mantenere vivi i sogni anche quando questo diventa molto
difficile

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?

Di sopravvalutati me ne vengono in mente parecchi 🙂 Fare i nomi
però non mi sembra carino. Per quanto riguarda il più sottovalutato mi viene in mente
Ivan Graziani. Ho avuto modo si assistere ad un suo concerto e l’ho trovato vero e molto
preparato. E’ stato inoltre un rocker italiano ‘ante litteram’

5)Progetti per il futuro?
A breve salirò sul palco di un bellissimo teatro
accompagnato da un orchestra di 50 elementi…
un sogno.

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