Intervista ad Alberto Nemo

Registrato in presa diretta, con un’attitudine che sa di jazz e avant garde (per il totale approccio “improvising”), fa pensare a This Mortal Coil e Dead Can Dance, ma anche al più intimo Jeff Buckley. Ma fermarsi a questi parallelismi sarebbe riduttivo. Sì, perché il linguaggio espressivo di Alberto Nemo è talmente personale ed “immateriale” da render difficile qualsiasi accostamento. Possiamo allora parlare di musica sacra, classica, di atmosfere dark, di bassi doom, di arabeschi d’archi e riverberi che fanno suonare il disco come se ci fosse un’intera orchestra. E, soprattutto, della bellissima voce di Nemo. Angelica e dark, malinconica e struggente in ogni istante.
1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?

Sono Alberto e vivo a Venezia. Chi sono? Non lo so, sono in continua ricerca di me stesso.

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?

Inspirare…espirare…non credo che si possa esser ispirati da un singolo artista. Qualsiasi esperienza musicale e non musicale ci influenza inconsciamente. Sarebbero troppe le cose da citare. Molto limitante anche la seconda domanda. Ci sarebbero moltissimi lavori usciti negli ultimi 5 anni da consigliare. E poi dipende sempre da chi è la persona che hai davanti. Come puoi consigliare qualcosa a qualcuno senza sapere chi è? Che consiglio sarebbe?

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?

E difficile parlare di se stessi e del proprio lavoro. Nasce sicuramente dalla necessità di fare/dire qualcosa. Per me è una ricerca interiore.

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?

Chiedetelo a Manuel Agnelli. Questa risposta non mi compete. Non giudico e non son nessuno per poter giudicare.

5)Progetti per il futuro?

Vorrei insegnare musica ai bambini. Magari avere dei bambini. Produrre nuova musica. Suonare dal vivo. Girare il mondo per conoscere ed imparare sempre cose nuove. Continuare a vivere. Continuare a sperare.

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