Intervista ai Bye Bye Japan

“In the cave” arriva dopo un lungo percorso di costruzione del suono e di crescita individuale e nasce dall’esigenza della band di trattare le proprie suggestioni personali, mettendosi al servizio dell’idea che si ha del mondo. Un mondo che si auspicherebbe più umano, in cui integrazione e incontro fra le culture possano essere valori aggiunti e non temi di brutale scontro. Un mondo in cui le singole differenze individuali possano coesistere nel reciproco rispetto. I Bye Bye Japan non hanno certo la velleità di cambiare il mondo, ma nel loro piccolo cercano di operare scelte artistiche coerenti con l’impegno che dovrebbe essere doveroso per chiunque pensi di appartenere alla società civile del XXI secolo.

 

1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?

Ciao, siamo Kimberly, Fabrizio, Massimiliano e Ferdinando. Viviamo tutti da Palermo, anche se Max è un “immigrato”.

 

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?

Stimiamo moltissimo il lavoro di Joy Formidable e Wolf Alice. Crediamo che la nostra musica si inserisca perfettamente in quel tipo di sonorità. Poi tutti noi amiamo i lavori di Jack White e Yeah Yeah Yeahs. In Italia invece stimiamo moltissimo i Mòn, per cui se proprio dobbiamo citare un disco importante di questo periodo, ci fa piacere citare il loro “Guadalupe”. Importante perché dimostra quanto anche gli italiani possano fare musica dalla spiccata attitudine internazionale, senza peraltro ricorrere all’autotune che per alcuni, ahinoi, è diventata la quintessenza della modernità. Non la pensiamo così.

 

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?

E’ nato nel modo più spontaneo possibile. Abbiamo vinto un premio in un contest che metteva in palio un contratto discografico per 4 pezzi. Abbiamo ragionato col produttore (che in verità già conoscevamo e con cui eravamo legati da  reciproca stima). La cosa più logica, avendo ormai un repertorio vastissimo da proporre, era registrare un intero disco. La proposta di co-produrre l’album ci è piaciuta ed è nata la collaborazione con DCave Records e quindi con Daniele Grasso che ha prodotto artisticamente il lavoro, oltre ad averlo registrato e mixato. E’ stato un bel viaggio. Più lungo del previsto, anche a causa delle distanze (Catania-Palermo possono sembrare vicinissime, ma impegnati tutti come siamo, alle volte sono sembrate lontanissime). Dobbiamo dire che comunque le fatiche fatte hanno reso i suoi frutti. Siamo felicissimi di questo disco, che già ci sta regalando belle soddisfazioni.

 

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?

La musica è una disciplina che implica tante variabili. Quello che piace a me non è detto che piaccia a te e viceversa. Ci sono artisti che ci sembrano più veri, altri molto costruiti. Ma non siamo certo noi che dobbiamo giudicare. Alla fine credo che il giudizio del pubblico sia l’unico parametro da rispettare. Se stanno avendo più successo altri artisti ci sarà un perché. Per noi l’importante è solo suonare. Rispettiamo tutti e pretendiamo rispetto a nostra volta.

 

5)Progetti per il futuro?

Ci piacerebbe realizzare il sogno di suonare su qualche palco importante. Partecipare a qualche evento con un headliner d’eccezione. In Sicilia stanno passando grandi artisti e ci dispiace un po’ non essere presi in considerazione anche solo per un’apertura. Così come ci piacerebbe che “The Bump”, il nostro nuovo singolo il cui video è stato girato da Sally Sicily Film, divenisse il “tormentone” dell’estate, ma temiamo che ancora una volta Giusy Ferreri ci surclasserà!

 

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