Intervista ai Prowlers

Emarginazione, diversità e marginalità sono i temi portanti dell’album Freak Parade dei Prowlers, rock band di Pesaro che pubblica il suo secondo album. Un disco in cui c’è una sorta di sintesi, riuscitissima e affascinante, del rock. Dall’hard, al prog, al grunge, alla psichedelia, al blues e chi più ne ha…. La pasta del disco è rigorosamente analogica. Ma non c’è solo la musica in questo lavoro. C’è tutto un immaginario che gira intorno a una figura portante (John Merrick, The elephant man che David Lynch ha raccontato molto bene bel suo film omonimo), un immaginario che la band ha riversato in un bellissimo cortometraggio (il video di “John Merrick), in un artwork che duplica in immagini la musica, brani per brano, e che ci fa capire quanto “diverso” sia bello, e non per forza una minaccia.

1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?
Ciao, siamo i Prowlers, una rock band di Pesaro. Abbiamo iniziato a suonare nel 2004 e stiamo attualmente promuovendo il nostro ultimo album “Freak Parade”.

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?
A questa domanda dovremmo rispondere singolarmente e ognuno di noi darebbe risposte diverse. La nostra band è proprio caratterizzata dalla sua eterogeneità, veniamo tutti da percorsi musicali diversi e riusciamo ad incrociare i nostri stili con forme di sperimentazione e contaminazione che ci lasciano spaziare tra tanti generi musicali, riuscendo comunque a trovare una nostra identità. Per quanto riguarda un consiglio su un lavoro uscito negli ultimi anni possiamo citare “The Monsanto Years” di Neil Young. Oltre ad essere un disco completo per sonorità e contenuti, teniamo in alta considerazione la scelta dell’autore di presentare un album dai contenuti scomodi e impopolari, espressi in modo diretto, sincero. Dopo 50 anni di carriera Neil Young non aveva di certo bisogno di stupire nessuno e avrebbe potuto glissare su uno dei tanti “best of” o su un disco per celebrare la sua figura di nostalgico menestrello di ballate agresti invece, come sempre, ha seguito la sua linea di pensiero, la sua vocazione artistica. Ho personalmente (Luca Segatori) avuto il piacere di vederlo in concerto live al Lucca Summer Festival, la sua onestà e la capacità espressiva hanno messo in ombra tutto il resto della scena, che era tecnicamente e artisticamente di altissimo livello. In ultimo personaggi di questo calibro insegnano che oggi come ieri il diritto alla controcultura è sacrosanto quanto è sacrosanto il dovere alla cultura.

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?
Il nostro ultimo album ha avuto una gestazione lunga e complessa, sia per le nostre scelte artistiche sia per una serie di cambi di formazione che ha ritardato la pubblicazione, visto che ci siamo dovuti prendere del tempo per tornare ad avere il giusto feeling per poter rappresentare al meglio i nostri brani dal vivo. Emarginazione, diversità e marginalità sono i temi portanti del nostro ultimo album “Freak Parade”, i dieci brani presenti sviluppano atmosfere scomode e intriganti, nutrono un immaginario composto da personaggi disperati che vivono al limite della società e sentimenti scuri, ma in fin dei conti comuni, che spesso vengono accantonati e rimossi. Musicalmente la sperimentazione e la contaminazione di genere sono elementi portanti, il sound spazia dal rock duro al folk, al blues, al prog e alla psichedelia. L’album è accompagnato dal video del singolo “Joseph Merrick” che riassume appunto le tematiche di tutta l’opera, il protagonista del video (e della canzone) catalizza i sentimenti di cui l’opera è pregna, nella sua mostruosità commuove e disgusta allo stesso tempo; la canzone narra la storia rivisitata di Joseph Merrick, meglio conosciuto come “The Elephant Man”, un uomo deforme, realmente esistito, che veniva mostrato nei circhi freak nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Il video può essere visto sul nostro sito www.prowlers.it oppure su YouTube (cercando Joseph Merrick Prowlers).

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?
Di artisti sopravvalutati purtroppo ne potremmo citare fin troppi, la tendenza di mercato a lanciare meteore scaturite da talent show o da major che puntano al guadagno immediato porta quotidianamente sui media musica usa e getta vuota di contenuti e di valore artistico. Spesso queste meteore vengono accompagnate da qualche vecchia gloria in qualità di mentore che a volte si esibisce in improbabili duetti. Questo circolo vizioso impoverisce la cultura degli ascoltatori e la dignità degli artisti.
Sottovalutato invece è l’ambiente alternativo che fa sempre più fatica a trovare spazi e risorse per farsi sentire, i nuovi artisti devono affrontare una situazione frustrante che li porta spesso ad abbandonare i propri progetti o ad andare a fare la fila per essere selezionati tra migliaia, nella speranza dei propri 5 minuti di gloria.

5)Progetti per il futuro?
Abbiamo registrato un nuovo singolo e ne abbiamo altri in fase di registrazione. Contiamo di uscire con un nuovo album nel giro di un anno, ma lasciamo fluire le nostre idee senza forzature, il nostro progetto prenderà forma seguendo il proprio percorso. Possiamo soltanto dire che per ora siamo molto soddisfatti di quello che stiamo componendo.

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