Intervista a Human Being

Il lavoro nasce da sè, blocchi di vita pronti per essere scolpiti. E’ un pro memoria, è dolore. Ma allo stesso tempo voglia di non arrendersi, di amore. Ci sono cose che vanno fatte nonostante tutto e nonostante tutto siamo noi a fare sì che le cose vadano per il verso giusto. E’ un percorso attraverso sette tracce, un toccare alcuni aspetti per poi farli convergere verso un unico punto. Un pro memoria, appunto: noi siamo esseri Umani.

Human Being è il progetto solista di Alessio Catozzi, un musicista, produttore e suonatore di piano. Un suonatore di citofoni e un suonatore di vita. Produttore artistico dei Droptimes ed ora impegnato in questo nuovo percorso. “Everything is not like it seems” è il suo primo lavoro discografico (CD 2019). Masterizzato da Giovanni Versari.

 

1)Ciao!! Presentati. Da dove vieni, chi sei?

Ciao ! Mi chiamo Alessio Catozzi e sono l’unico colpevole di Human Being. Sono nato nelle Marche ma ho trascorso molto tempo in Piemonte, tra Torino e dintorni.

 

2)Quale è l’artista che maggiormente ti ha inspirato? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?

Sono molti gli artisti che mi hanno ispirato ma non ne ho qualcuno in particolare. Mi piace seguire le novità e, anche se ormai non lo sono più, tra i lavori che più mi hanno colpito negl’ ultimi 5 anni posso citare Elliot Moss con il suo album “Boomerang” e King Krule che, anche se del 2013, credo abbia portato una bella ventata di aria fresca nel mondo “indie” con il suo “6 Feet Beneath The Moon”

 

3)Parlaci un pochino del tuo ultimo lavoro. Come è nato?

E’ nato in un periodo particolare della mia vita, dove molte cose che davo per assodate, di colpo, sono cambiate. Un periodo molto difficile ma anche molto formativo. Nel disco ho cercato di contrapporre le esperienze negative di quel momento con gli aspetti positivi, che pur vi erano, e che mi hanno aiutato a superarlo.  

 

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?

Devo ammettere di essere un tipo un pò fuori dagli schemi, o forse dal mondo se preferite. Ascolto solo quello che mi piace e non presto troppo attenzione a ciò che gira intorno alla musica. Non dico che sia un bene, ma sono fatto così e, quindi, non saprei quali possano essere gli artisti più o meno valutati. Parafrasando una frase che si usa in altri contesti: ogni ascoltatore ha l’artista che merita.

 

5)Progetti per il futuro?

Sul concreto mi piacerebbe ampliare il repertorio di Human Being, magari con un altro disco e, poi, mi piacerebbe anche presentare i brani dal vivo. Il primo disco è appena uscito e siamo ancora molto concentrati sulla promozione ma spero che si possano creare presto le condizioni adatte a favorire i primi due aspetti. 

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