Intervista Jerry Moovers


Piccolo scambio di battute con i Jerry Moovers, gruppo punk della bergamasca che segue il credo:
“L’importanza non sta nella tecnica, quello che conta è l’anima di chi suona” e queste piccole pesti ne
hanno in abbondanza.

Ciao ragazzi, grazie per il tempo che ci dedicate! Possiamo cominciare con una piccola promessa da parte
vostra? Potete limitare le parolacce che di solito vi scappano nelle interviste? Altrimenti sono costretta a
mettervi in castigo

Ciao a tutti! Pronti via! Non promettiamo niente, ma ci proveremo!

Parliamo di chi siete, Jaco, Seco e Seba, due alcolisti e un omosessuale: avete altre informazioni da
darci? Quanti anni avete?
Nell’ordine 21-23-23, giovani bergamaschi, amiamo la musica e quello che facciamo, che altro?

3 poveracci, lavoriamo per permetterci questa passione! E per bere naturalmente, e per le serate
Gay, costano!

Siete giovanissimi, eppure avete già fatto tantissime date live, una demo nel 2010, un album nel
2011, un album live nel 2013 e adesso state presentando il vostro nuovo lavoro “Maschere &
Illusioni”. Come sta andando questo LP?

Dimentichi che nel 2013 è uscito “A Cresta Alta” il nostro secondo LP. Maschere&Illusioni per il
momento sta andando molto bene. Abbiamo fatto 4 date devastanti, ce ne aspettano delle nuove,
abbiamo ricevuto diversi apprezzamenti per il disco e ci auguriamo che le cose continuino su questa
linea. Abbiamo in programma altri progetti e al momento siamo già al lavoro per migliorare il disco
appena uscito. Non ci fermiamo, sia live che in studio, anche perchè la voglia di migliorarci e di
crescere è tanta, siamo all’inizio.

Nel 2011 avete pubblicato la canzone “Prendimi” dell’album “Nel Bene e nel Male”, con la
partecipazione di Paolo Gerson alla voce. Raccontateci come siete riusciti a convincerlo e come è
stato lavorare con uno dei musicisti punk più apprezzati in Italia.

Paolo è una delle persone più oneste e disponibili che abbiamo conosciuto. Poi portarlo a cantare
con noi è stato più facile di quello che credevamo. Una telefonata e la risposta è stata subito
positiva. Gli abbiamo mandato brano e testo, ci ha proposto qualche modifica alle sue parti vocali,
viene, canta, cena, birra, ringraziamenti e casa. Una formula semplicissima ed è come pensiamo
debbano essere tutti i rapporti tra band. La scena musicale è già stracolma di merde, manca
solamente che ci ammazziamo tra noi. E invece tutto alla grande! Grazie Paolo!

Avete suonato con moltissimi gruppi, riuscite sempre ad avere un buon rapporto con tutti? E’
difficile il rapporto tra chi apre il concerto e gli Headliner?

Generalmente si, non so se perchè siamo simpatici o perchè partiamo col presupposto che suonare
live porta immancabilmente a conoscere nuove persone e stringere nuovi contatti, quindi ci
presentiamo sempre disponibili e cerchiamo il più possibile di instaurare un rapporto positivo con
le altre band. Per quanto riguarda le band “Headliner”, quindi si presuppone più “popolari” sulla
scena, adottiamo lo stesso comportamento. I più delle volte si sente dire che più il gruppo è famoso
più è menoso, ma credo che sia più un problema della band spalla. Arrivi a suonare con il gruppo
figo di turno, e già parti prevenuto, li vedi più importanti di te e ti rapporti con loro con soggezione.
Invece pensa? Abbiamo scoperto che la maggior parte di loro sono poveracci come noi, solo che
portano 300 persone anzichè 20, nessun’altra differenza.

Jerry Moovers e interviste: un obbligo o un piacere?

Se ci intervisti tu non può essere altro che un piacere!
E poi a dire la verità ne facciamo talmente poche che è sempre un piacere!

Jerry Moovers e ragazze: è proprio vero che i musicisti rimorchiano di più? O vi capita di non essere
riconosciuti e addirittura snobbati in favore di una band più nota?

Per come è messa la scena musicale oggi e il numero di gente che partecipa agli eventi direi proprio
che non è vero. I Deejay quelli sì che trombano! Il che ci mette di fronte a una triste realtà: musica
in Italia oggi, di che parliamo?? Tuttavia è anche vero che le nostre rispettive fidanzate le abbiamo
conosciute suonando.

Quanto è difficile essere un musicista oggi, soprattutto del genere punk? Riuscite sempre a trovare
uno spazio per esibirvi?

Aldilà del genere, essere musicista oggi è molto difficile, trovare spazi per esibirsi ancora di più. La
musica live pian piano muore, i locali chiudono o cercano serate di un target musicale differente, la
gente partecipa sempre meno, o partecipa alla serata del gruppone.

Grazie mille per la disponibilità, possiamo fare un’altra chiacchierata alla fine del tour di presentazione
del vostro nuovo album “Maschere & Illusioni”? E promettete anche per la prossima volta di limitare le
parolacce?

Certo! Molto volentieri. Guarda, meno di così sarà difficile, e poi se ci incontriamo live sarà quasi
impossibile! Ma non vediamo l’ora! Grazie Mille!!! A presto!

Ok, i Jerry Moovers sono un pochino paraculi e mi hanno comprata dicendo che essere intervistati da me è
un piacere … ma sono adorabili, li seguiremo e staremo a vedere cosa combineranno prossimamente!

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