Intervista Padrini

 

Punk-rock dalla Sardegna, e che punk-rock! I Padrini sono per certi versi un nome storico della scena tricolore, con diversi show all’attivo al fianco di grosse compagini e dischi di ottima fattura. Il loro ritorno con “Demoni” non è passato inosservato, quindi eccoci a fare quattro chiacchere con la band al gran completo!

Ciao ragazzi, finalmente ci siamo! Il vostro disco mi è piaciuto molto, ma prima di tutto vorrei capire perché un titolo come “Demoni”?

Mariano: Chiamare l’ album “Demoni” è un’idea di Miky e subito accettata da me e Claudio. Demoni inteso fastidi mentali, brutti ricordi o semplicemente assenze che ci pesano.

Michelangelo: Ciao a tutti! Finalmente ci ritroviamo… Sì, come diceva Mariano i demoni hanno un significato personale, ma che ognuno di noi può intendere come vuole, il lato oscuro che è presente in ognuno di noi e che a volte sembra agire al nostro posto.

Claudio: Tutti noi abbiamo i nostri demoni, coi quali lottiamo quotidianamente… Perchè non cucirci sopra un bel disco?!

Come nasce il progetto Padrini?

Mariano: Lascio la parola a Miky e Claudio perché io arrivai nella band solo un anno dopo la “nascita”.

Michelangelo: Come tante band nasciamo tra i banchi di scuola, anche se qualche anno dopo il diploma. Comunque io e Claudio eravamo compagni di classe e lui essendo all’epoca un metallaro col doppio pedale e i capelli lunghi fino al sedere è stata la prima persona che ho contattato quando mi è venuta l’idea di mettere su una band per fare quello che più mi piaceva, ovvero suonare senza troppi cliché ed esternare il disagio con ironia… Ovviamente nel frattempo Claudio aveva tagliato i capelli ma ascoltava ancora gli Opeth.

Claudio: Più di dieci anni fa, dalla voglia di comporre e suonare finalmente della musica propria, stanchi di essere circondati da cover band ed emuli di band famose. Si partiva da una radicata amicizia e da trascorsi musicali differenti che non ci hanno impedito di “convivere” e cercare di fondere tutte le nostre idee.

Qualcuno tra voi ha avuto esperienze in altri gruppi?

Mariano: Sì, credo tutti noi.

Michelangelo: Io ogni tanto suono il basso con Toni Airlines, in pratica la band di supporto a quel grande cantautore che è Toni Calzone, il fratello maggiore di Mariano che ha suonato con noi fino a “E lo diventi tu una star…” del 2007.

Claudio: Mi divertivo a suonare metal con mio fratello e altri amici, cercando di comporre sempre qualcosa di personale. Ma non nego di affondare i miei gusti nel rock.

I Padrini di oggi non sono i Padrini del precedente album “Star Wars”, dove a mio avviso, veniva fuori un’anima un po’ più teen. C’è stato, effettivamente, questo cambiamento di rotta a vostro avviso?

Mariano: Assolutamente sì. Sono passati tanti anni da “Star Wars” e penso che la vita in questi anni ci abbia dato modo di crescere in tutti i sensi quindi anche al livello della scrittura dei pezzi.

Michelangelo: Beh, sì, abbiamo superato i 30 e due di noi sono anche padri di famiglia. Mica uno scherzo! Però diciamo che l idea del teen-punk e l’approccio scanzonato è solo un modo per trasmettere il malessere senza per forza dover suonare post-hardcore… Adesso abbiamo voluto dare un impronta più “seria” se vogliamo, perché è giusto che ci prendano tutti un po’ più sul serio.

Claudio: Col passare degli anni è cambiato il modo di affrontare la quotidianità, meno cazzeggio e più responsabilità. Chissà magari anche il fatto di essere diventato padre!

Come nascono i vostri pezzi?

Mariano: Parto da un messaggio che vorrei esternare, ma quando scrivo cerco di trasmettere uno stato d’animo più che il concetto in sé.

Michelangelo: Spesso dalla sofferenza e qualche volta per divertimento… Non so perché ma mi sento di dire che tutto gira intorno ai rapporti con l altro sesso e con i propri demoni. Non mi interessano molto i temi di attualità da scuola media che molti gruppi punk trattano, questo in generale non solo in Italia. O forse non sono abbastanza preparato per trattarli, o forse mi annoia l idea che anche nella musica si debba sorbire la merda che senti tutti i giorni alla TV.

Arrivare da un posto meraviglioso come la Sardegna ha mai influenzato il vostro modo di pensare e concepire musica?

Mariano: La Sardegna non può non farlo! (risate) Detto questo io non vivo in Sardegna da ormai otto anni. “Lo show dei demoni” l’ho scritta a Milano e infatti non è molto solare! La cover “Dirty Old Town” invece l’ho proposta alla band per dedicarla proprio alla mia bellissima città, Cagliari.

Michelangelo: sicuramente viviamo in un background unico, che naturalmente porta a orientarsi su uno stile SoCal dei poveri, sia come modo di vivere la musica che come modo di passare le giornate.

Credete che il vostro sound potrà cambiare ancora? Vi piacerebbe cedere alle sperimentazioni?

Mariano: L’ idea di non poter cambiare mi metterebbe di malumore, quindi penso… Chissà!

Michelangelo: Mi piacerebbe usare qualche effetto in più , anche nei live, ma so che non avrò mai voglia di attaccare pedalini e cavi in più. Conta che la mia chitarra ha solo la manopola del volume.

Claudio: Non siamo soliti mettere limiti alla provvidenza… Ma sempre mantenendo una coerenza di stile che credo sarà difficile mettere da parte.

State progettando date live?

Mariano: Sì, stiamo fissando le ultime date prima di pubblicare un vero calendario che ci porterà in giro per la penisola.

Michelangelo: Stiamo definendo proprio questi giorni tutte le date del tour italiano grazie all’aiuto di This Is Core, con la quale per la prima volta collaboriamo ufficialmente.

Com’è la scena punk-rock sarda?

Mariano: C’è sempre un buon movimento.

Michelangelo: Prettamente punk-rock non ci sono moltissime band, ma quelle che ci sono si stanno dando da fare e comunque ci sono tante band che anche se suonano diversamente possono definirsi punk-rock. Quindi direi che la scena è bella viva.

Come avete progettato il futuro della band? Cosa bolle in pentola?

Mariano: Mah, credo che per adesso il futuro della band sia quello di girare l’Italia portando il proprio lavoro a tutti quelli che vorranno ascoltare e vedere dal vivo… Per il resto credo ci saranno altri videoclip estratti da “Demoni” ma non sappiamo ancora quando di preciso…

Michelangelo: Girare altri videoclip e sfornare subito un altro album. Insomma lavorare sodo per la band!

Claudio: Ehehehehe… Vedrete!

Bene, a voi l’ultima parola!

Venite a vederci live, saremo vostri fans!

A cura di Golem

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