Intervista Pyjamarama

I Pyjamarama nascono nell’aprile 2014. Teo (basso e voce) e Diego (batteria), dopo lo scioglimento dei Melt (La Tempesta Dischi), decidono di dare vita ad una nuova band. Reclutato Pol (ex-Terminals, ex-Borhead) come chitarrista, il nuovo combo è pronto per partire. Dopo un serrato rodaggio dal vivo la band arriva a pubblicare il suo primo lavoro; un ep ad alto voltaggio, tra punk, power pop e un bisogno di esprimere il proprio “antagonismo”, la propria voglia di ribellarsi allo stato delle cose del mondo moderno.

01. Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?
Siamo i Pyjamarama e veniamo da Vicenza. Teo al basso e voce, Pol alla chitarra e ai cori, Diego alla batteria. Due di noi suonavano con i Melt (La Tempesta Dischi); nel 2014 il gruppo si è sciolto e abbiamo così dato vita a questo nuovo progetto. In questi giorni è uscito il nostro primo ep, “Fuoco di sbarramento”; contiene cinque canzoni, tra cui il singolo “Antidoto”, per il quale è appena uscito un videoclip (http://youtu.be/w7fjrflyDTM).

02. Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritevene veramente degno di nota? Perché?
Veniamo tutti dal punk, quindi l’ispirazione principale arriva da lì, soprattutto dal punk inglese e americano degli Anni ’70 e ’80, nonché dall’underground americano di band quali Hüsker Dü, Replacements… Ci piacciono molto anche il post punk, sia nelle sue espressioni inglesi che americane, nonché artisti e gruppi quali David Bowie, Elvis Costello, Cars, Cheap Trick. Per quanto riguarda i dischi usciti negli ultimi 5 anni consiglieremmo “AmERICa” di Wreckless Eric, un disco attualissimo, “Lonerism” dei Tame Impala ed “Everyday Robots” di Damon Albarn, molto innovativi, “Il mondo nuovo” de Il Teatro degli orrori, “Senza vergogna” dei Sick Tamburo.

03. Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?
Subito dopo aver formato il gruppo ci siamo messi al lavoro scrivendo e arrangiando nuove canzoni. Dopo aver fatto un po’ di concerti, abbiamo deciso di registrare… È stato come fare il punto del primo anno di attività della band. I temi affrontati sono molteplici: si va dalla contemporaneità di Piazza Syntagma agli Anni di piombo, per proseguire con un tuffo nei ricordi d’infanzia e tornare al presente. Le canzoni sono state scritte guardando al mondo esterno, ma anche dentro di noi, a una dimensione fatta di nostalgia, riflessione, critica.

04. Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perché?
Della scena di cui facciamo parte e che pensiamo si possa definire underground forse non si può parlare di artisti o band sopravvalutati o meno. Certamente c’è chi ha avuto più riscontro di altri ma pensiamo che chi emerge, a questo livello, si distingua in effetti per i propri meriti, quasi sempre conquistati sul campo.

05. Progetti per il futuro?
Al momento stiamo suonando dal vivo, promuovendo il nostro ep. Il prossimo passo sarà probabilmente la registrazione del primo album, per il quale sono già pronti una decina di brani.

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