Intervista a Sabù Alaimo

Il nuovo disco di Sabù Alaimo, è un album di 10 canzoni pregne di vita, che riesce a fotografare l’amore, le disillusioni, i sogni, della così detta “generazione del digitale”. Sabù in passato ha incrociato sul suo cammino artistico gente del calibro di Gaetano Curreri (Stadio), Beppe Carletti (Nomadi). Si è fatto produrre da un produttore artistico come Riccardo Piparo (TI.PI.CAL). Piparo è a fianco anche di questo nuovo album. Uno riuscitissimo mix di pop e nuovi suoni elettronici. Il tutto impreziosito da una cura notevole per i testi. Testi che grazie a una grande sensibilità verso il “qui ed ora” di Sabù spostano sicuramente l’artista siciliano in un ambito musicale e creativo che è sì moderno e pop, ma che sa tanto di cantautorato illuminato e intelligente.

 

1)Ciao!! Presentati/tevi. Da dove venite, chi siete?

Mi chiamo Sabù Alaimo sono di Palermo ma ho vissuto anche a Milano, mi definisco un cantautore innamorato del rock, per me il rock va oltre il sound, il rock è soprattutto un “viaggio musicale” ,sia motorio che metaforico, dove le emozioni si materializzano in musica . Chiaramente questa  trasformazione deve avvenire  senza filtri , nella più totale verità artistica,  ecco io faccio canzoni autentiche senza filtri, canzoni pregne di vita.

 

2)Quale è l’artista che maggiormente vi ha inspirati? Sapreste consigliare un lavoro uscito negli ultimi 5 anni che ritenete veramente degno di nota? Perché?

Mi hanno inspirato i cantautori italiani , come Rino Gaetano, Eduardo Bennato, Franco Battiato, e altri , nella mia formazione musicale ha avuto molta importanza il rock, prima quello italiano e successivamente quello inglese . Adoro bands come i Sex Pistols, Radiohead, Stereophonics, Dead Boys, Oasis e altri.

I dischi italiani che ho ascoltato ultimamente sono quelli dei nuovi cantautori , mi è piaciuto l’album “La fine dei vent’anni” di Francesco Motta perchè si avverte una certa autenticità nella scrittura.

 

3)Parlateci un pochino del vostro ultimo lavoro. Come è nato?
L’ album “Generazione Digitale” nasce dopo un mio periodo di profonda decadenza, la mia fragilità mi ha portato a una sorta di apatia, purtroppo ho cominciato perdermi nel vuoto di “abitudini” pericolose per il mio corpo e per la mia anima. Per fortuna ho sentito il bisogno di trasformare tutto questo in energia positiva, questo album rappresenta per me la risalita dopo il baratro dell’autodistruzione, le passioni salvano, la musica mi ha fatto uscire da una dolorosa“apnea”. Non saprei dire se ho fatto un buon disco , sò solamente di aver fatto un album autentico, pregno di vita, senza filtri e a “cuore aperto.” Ho vissuto la scrittura dell’album come un viaggio dove le emozioni forti hanno fatto da bussola. Alla fine ho scelto come titolo del lavoro “Generazione Digitale”, titolo che nel 2018 può sembrare scontato ; e invece per me ha una grande significato perché, in qualche modo, le mie storie sono legate alla rabbia, alle difficoltà, alle disillusioni, all’ amore, alla trasgressione e ai sogni della cosiddetta “Generazione Del Digitale”. Il disco “Generazione Digitale” sono io immerso nella contemporaneità, ma potrebbe essere chiunque altro che vive le mie stesse emozioni.

 

4)Quale é l’artista piu’ sopravvalutato e quello piu’ sottovalutato sulla scena musicale italiana e non e perchè?
Credo che non esistano artisti sottovalutati o sopravvalutati perché sono convinto che  il tempo, alla fine, metta tutte le cose al suo posto.

 

5)Progetti per il futuro?
Per adesso il mio intento è suonare il più possibile e portare la mia musica a più persone possibili, è in corso “Generazione Digitale Tour” , nella mia pagina facebook si possono scoprire tutte le date dei concerti. Un live energico dove suono con un quartetto rock , in scaletta oltre all’ album “Generazione Digitale” ci saranno reinterpretazioni di brani che hanno fatto la storia della musica italiana, ( Rino Gaetano , Franco Battiato, Bennato, e altri.)

 

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