Intervista Serj Tankian

Serj Tankian, meglio conosciuto come frontman del gruppo System Of A Down, da qualche tempo è tornato a far parlare di sè con il suo nuovo disco solista, Harakiri, il primo dei quattro album che il musicista stesso ha annunciato di voler pubblicare. In uscita il 10 luglio 2012, il disco è stato prodotto da Tankian stesso ed è caratterizzato da influenze musicali variegate (dall’elettronica anni ’80 al metal) e un marcato attivismo politico per quanto riguarda i testi.
Ecco cosa ha raccontato alla stampa in occasione della conferenza di presentazione di Harakiri.

Pensi che il nostro pianeta possa salvare se stesso da questo Harakiri?


Il mondo, in realtà, non sta facendo "Harakiri" e non credo che stiamo arrivando alla fine del nostro pianeta ma, più probabilmente, a quella dell’attuale stile di vita del genere umano. Quando parlo di Harakiri parlo di qualcosa di inconscio, nessuno è veramente consapevole di quello che sta succedendo ma è come se l’ambiente stesse deponendo le armi, ripiegandosi su se stesso.

Spostando l’attenzione sulla della tracklist del disco, mi è sembrato che il testo fosse molto scuro e privo di speranza: l’unica via di uscita da tutto questo sembra essere la morte. Mi sbaglio?

Dipende semplicemente da che cosa ti auguri per il tuo futuro. Se ti auguri che la vita continui su questa strada, con una popolazione di sette miliardi di persone in continua crescita, l’industrializzazione in continua espansione e un inquinamento che porta ad una lenta distruzione delle risorse naturali, allora è davvero questa l’unica alternativa.

Poco fa stavamo parlando di Obama, ti senti influenzato nella scrittura dei tuoi testi dalla situazione politica degli U.S.A?

Il mio amico Tom Morello mi ripete sempre che “le brutte persone sono un bene per la musica”. A questo proposito ricordo che quando George Bush finì il suo mandato presidenziale David Letterman disse: “che cosa farò io adesso?” Ecco, io penso che la politica degli Stati Uniti sia un animale unico nel suo genere e credo che in generale a darmi materiale per scrivere canzoni sia più l’ipocrisia che la circonda.

Che cosa ne pensi dei reality show musicali, come X-Factor?

Semplicemente non li guardo. Sono senza dubbio lo specchio di questa società capitalista dove devi sempre lottare senza farti scrupoli se vuoi raggiungere un obiettivo. E’ un gioco psicologico senza regole ed esclusione di colpi. Come il reality di Donald Trump negli Stati Uniti che a mio parere è veramente brutto e privo di senso… un giornalista in Giappone mi ha chiesto se i Reality possano essere considerati come una sorta di harakiri culturale e credo che non ci possa essere definizione migliore per descriverli.

In alcun brani del disco, come “Figure It Out” si parla di rivoluzione. Quale credi sia più adatta a questo particolare momento storico?

Credo che la rivoluzione più urgente da mettere in atto adesso sia quella ecoligica. Dobbiamo cercare di risvegliare l’interesse per l’ambiente e quello che ci circonda, garantendo così un futuro migliore alle nuove generazioni.


Dai System Of A Down alla tua carriera solista: in questi anni hai dimostrato di saperti muovere con disinvoltura attraverso generi e progetti differenti che hai voluto sperimentare. Qual è quello che ti appartiene di più?

Direi semplicemente la composizione, comporre è la mia ragione di vita. Nei System Of A Down tutti mi conoscevano perchè ero io a scrivere i testi delle nostre canzoni ma mi piace anche comporre la parte musicale. Mi piace sperimentare nuovi metodi di composizione, posso sedermi ad un piano o prendere in mano la chitarra come usare le nuove tecnologie. Ad esempio in Harakiri ho usato anche il mio IPad per farlo, utilizzando delle applicazioni che mi hanno dato spunti interessanti. Per quanto riguarda la sperimentazione, partendo dal presupposto che a mio parere esistono solo due generi, la musica buona e quella che non lo è, è un buon modo per vedere la musica sotto prospettive differenti.

Sei un americano di origine armene che è nato in Libano. Qual è la cultura che senti più vicina a te?

Io sono legato alla cultura del mondo in generale. Ogni paese mi regala qualcosa di unico e speciale. L’Italia ad esempio è un paese che sento particolarmente vicino a come sono. Sarà per la cultura mediterranea, per il sole o per il sorriso che avete sempre disegnato sul volto, non lo so. Sono molto legato al vostro paese per varie ragioni ma, in questo momento, se dovessi scegliere una cultura a cui mi sento particolarmente vicino è senza dubbio quella della Nuova Zelanda.

In “Figure It Out” muovi una chiara accusa verso queste corporazioni che stanno mettendo in ginocchio nazioni intere. E’ possibile combatterle?

Ovviamente è possibile. Ho scritto questa canzone perchè volevo cercare di far capire che il sistema economico è molto più profondo e complesso di quello che pensiamo. La cosa assurda è che queste persone commettono reati peggiori dell’omicidio ma non finiscono mai in prigione, perchè ciò che fanno è immorale ma non illegale. Ed è dunque nostro dovere svegliarci e cercare di scavare a fondo per portare a galla la verità.
Il video che è uscito del singolo vuole mandare esattamente questo messaggio.

La tua organizzazione, Axis Of Justice, è stata una sorta di ispirazione per questa canzone?

Non necessariamente, diciamo che la Axis Of Justice è un’organizzazione che seguo insieme a Tom Morello da ormai dieci anni. Abbiamo un sacco di progetti paralleli e moltissime persone con interessi e percorsi differenti danno il loro contributo perchè possa andare avanti. Ma non è un ispirazione in se stessa perchè gli argomenti che tratto mi interessavano ancor prima della nascita di questa organizzazione.

Credo che non ti piaccia parlare della tua vita privata..

Già (ride, ndr)

Ma volevo sapere se la tua nuova situazione sentimentale ha in qualche modo cambiato il modo in cui vedi il mondo e in cui componi.

Si, mi sono sposato qualche settimana fa ma in realtà è una relazione che va avanti da moltissimo tempo. Sicuramente ha sempre influenzato il modo in cui compongo e vedo le cose.


Quali sono le differenze sostanziali tra il pubblico dei System of A Down e quello di Serj Tankian?

Beh il pubblico dei System è innanzitutto molto più numeroso, però ai miei concerti vengono più ragazze rispetto a quelli dei System Of A Down dove la maggioranza è costituita da uomini, il che mi fa piacere (ride, ndr). Pensa che una volta, a Budapest, un ragazzino mi ha detto che ha iniziato ad ascoltare i System Of a Down perchè ha scoperto solo dopo aver conosciuto i miei lavori solisti che io ero il loro cantante e per me è stato davvero incredibile.. solitamente avviene il contrario!

Hai già pensato ad un tour per la promozione del disco?

Si, a settembre. Prima sarò in tour con i System Of A Down in giro per l’Europa. Con la F.C.C (band che lo segue nel progetto solista, ndr) porteremo Harakiri in Nord America a settembre, per poi volare in Europa. In Italia verremo ad Ottobre e sicuramente suoneremo a Milano.
A dicembre e gennaio invece penso che mi prenderò del tempo per me e andrò in vacanza!

a cura di Alessandra Sandroni e Alberto De Donatis
un ringraziamento a Elena Tosi e a Warner Music

 

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