Intervista The Moon

Una gradevole chiacchierata con i The Moon, brit-pop band friulana della Seahorse Recondings
che ha pubblicato recentemente il nuovo full-lenght "Waiting for yourself".

Il vostro sound tipicamente “british” è frutto di un intento, diciamo così, commerciale o è
semplicemente la logica conseguenza dei vostri ascolti prediletti?
I nostri ascolti spaziano dal
blues e dal rock’n’roll anni ’50, al hard rock anni ’90… Ci affascina tutto ciò che ci colpisce
intuitivamente e immediatamente e che ha il senso della genuinità. Penso che la musica brit sia
la più congeniale, quella che ci viene più spontanea, con quel misto tra leggerezza e potenza, tra
romanticismo e voglia di spaccare tutto, tra pop e rock.

Quanto è cambiato il vostro sound dai primi passi ad oggi?
Non direi che è cambiato, ma che si è
affinato, definito, forse perfezionato. Diciamo che abbiamo cercato di farlo più nostro.


“Rose In The Land Of Tears “dal precedente “Lunatics” è andato molto bene: si parla di
passaggi a Rai Radio1, alla mitica trasmissione “Demo” di cui poi il brano è divenuto sigla, a
Tg1-Note, passaggi del videoclip a Rock Tv su Sky..cosa avete imparato da tutto ciò?

Prima di
tutto che è difficile raggiungere qualcosa; ma se si lavora sodo e ci si crede, si può raggiungere
qualche risultato ed è molto gratificante. Secondariamente che forse in Italia c’è un po’ spazio (e
anche voglia/richiesta) per una musica sana e non mutuata da Sanremo e compagnia.

Paltateci di "It Cannot Be "e della sua atmosfera frizzante.
Qui è lo shaker che ci fa danzare,
seppure più lentamente di prima, come al rallentatore. Un brano leggero e coscenzioso, insomma
una chicca da scoprire poco alla volta per far rivelare tutto il suo valore intrinseco. Delicati
intervalli vocali, chitarre crunch, cori e atmosfere ampie ci restituiscono quelle good vibes della fine
degli anni Sessanta. E gli accordi della chiusa finale lanciano la canzone verso l’infinito. Sembra
uno di quei b-side che vengono riscoperti e rivalutati per quello che veramente sono.

Che fascino le B-side…Tornando a noi:sono rimasto letteralmente sconvolto della totale assenza
di tribute band in terra anglosassone. Cosa ne pensate al riguardo e cosa pensate dell’ esplodere
di questo fenomeno in Italia?

Sono dei pagliacci, delle marionette, delle scimmiette ammaestrate
a cui la musica non interessa, ma solo il denaro. Per un terzo è loro la colpa se la muisca in Italia fa
schifo o se è così difficile emergere un pochetto. Sembra che esistano solo Ac/Dc e Vasco Rossi o
Ligabue… Ma avete mai sentito la radio in macchina? Sempre la solita canzone degli Eagles, quella
celebre da The Wall, il solito e sempre quello Smoke On The Water. Sono dei gran bei pezzi, però
la musica non è solo quella: poi vai in giro a chiedere e la gente non sa che possono esistere anche
delle buone canzoni recenti.

Avete mai pensato di trasferirvi in Inghilterra per avvicinarvi alla cultura e all’ambiente dei
vostri idoli?

Eeh un giorno, magari… Sognare è sempre bello… Sì, ci abbiamo pensato e ci
piacerebbe molto metterci alla prova in Inghilterra, sarebbe una bella sfida.

C’e’ poco da fare gli Inglesi sono più fighi di noi ..a cominciare dalle rispettive classi dirigenti;
dimmi quale ditta edile in Italia userebbe le ringhiere viola ???
( eppure là le ho viste !!). Ma
allora mi chiedo: cosa è stato che ci ha rovinato ? Il Vaticano, la nostra tradizione culinaria,
anni di Dc, la mafia….o non so….

Non è questione di essere figo o meno: se in Gran Bretagna sai
fare qualcosa, dimostri di farla bene e di farti valere, allora ce la fai e puoi andare avanti. Proprio
come qui da noi, no?? Per il resto gli inglesi sono un po’ bizzarri e con il loro tipico humor sottile e
vicino all’assurdo del nonsense: quello che cerchiamo di far vedere nel nostro videoclip.

mmm….hai risposto fino ad un certo punto,,,Devo essere sincero: mi è capitato di vedere una
delle vostro foto promozionali su Facebook ( dove si finge nella foto di un articolo apparso sul
“The Sun”) e ci sono cascato in pieno….era questo l’intento? Farci fare un sorriso o creare un
momentaneo innalzamento sociale?

The Moon on The Sun… il gioco era facile e ancora una volta
l’effetto semiserio, ironico ma non troppo, è quello inglese che cerchiamo.

Parlateci della vostra attrezzatura musicale. Ampli, chitarre, effettistica….etc….sfogatevi. Vuoi
sapere quanti millimetri ha il plettro di Den (bassista) e la marca delle bacchette di riserva del
Piotre (batteria)?
Den non usa plettri e il Piotre prende le bacchette con le quali si trova meglio.
Due chitarre Gibson, un basso Rickenbaker, una batteria Pearl; un ampli Marc Bass, un Vox e un
Orange; due microfoni e due aste, dei cavi. Fine. Sì, tutto qui.

Perchè dovremmo venire a vedere un vostro concerto? Come la definireste come esperienza?

Perchè siamo sicuri di proporre della buona musica, fatta come si deve. Canzoni che sanno farti
muovere il sedere a ritmo, ma anche emozionare più intimamente. Siamo dei dannati rockers, con
tutti i vizi e le virtù del rock’n roll! E poi siamo sicuri che la nostra compattezza sul palco abbia una
grande rilevanza per chi viene a vederci: è un fattore che si sente.

Dove vi piacerebbe suonare? Non vi sto chiedendo se a Wembley o al Covo Bologna, intendo:
descriveteci la vostra situazione piu’ idiliaca per fare ascoltare la vostra musica  (ad esempio:
era un caldo motoraduno di fine Giugno, mentre gli scozzesi presenti giocavano a freccette e gli
skaters litigavano……o roba del genere)

In un posto dove la gente ascolta veramente la musica e si
emoziona perchè gli piace, sia in una spiaggia, in un party in mezzo al verde con gli amici ubriachi,
in un pub che puzza di birra. A noi interessa scatenare qualcosa nella gente che ci ascolta: se a
questa non frega niente, tanto vale stare chiusi in una cantina a fare prove.


Quali sono i progetti futuri dei The Moon? Dove possiamo trovarvi nel web?

Vogliamo
promuovere bene questo disco, perchè ci piace molto e crediamo in quello che abbiamo fatto.
Vogliamo suonare in bei posti, farci consocere da più persone, allargare il nostro pubblico.
Vorremmo far uscire un nuovo singolo, ma intanto vediamo come si comporta Make It In The
Easy Way You Know.
Ecco dove trovarci (e contattarci di persona) su internet: facebook.com/
themoonrockband
; youtube.com/TheMoonRockBand: il videoclip del singolo Make It In The Easy
Way You Know si può vedere al link http://www.youtube.com/watch?v=0LANn8uKNds .

Intervista a cura di Erik Rufolo

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