Intervista The Rejected

Una band destinata a dividere la platea i Rejected, giovane combo alternative rock piemontese che con “Behind The Smile” hanno dimostrato di avere la pelle dura  riuscendo ad andare oltre l’opaco esordio “Bet Your Hearts”. Ondalternativa li ha incontrati per saperne di più.

Ciao ragazzi, partiamo facendo un rapido riassunto di quanto fatto da “Bet Your Hearts” a “Behind the Smile”?

Tra questi due album c’è stato un lavoro enorme, sia di attività live che di studio personale.  “Behind The Smile” è un album di passaggio, che darà il via alla ricerca di un suono ancora più  ricercato e curato nel terzo album.

Rispetto al precedente lavoro vi ho trovati decisamente più quadrati nella linea artistica,  vale a dire meno elementi posti alla rinfusa e un sound che si avvicina molto a ciò che va  per la maggiore negli States in campo alternative rock. Siete d’accordo? Come siete giunti a  questa strada?

Diciamo che questo è ciò che volevamo fare, sperimentare una sonorità diversa e più curata rispetto a quella del primo album. Ovviamente sono state le esperienze portate dall’esordio a farci prendere questa strada. Siamo curiosi di vedere dove ci porterà “Behind The Smile” e su cosa arriveremo a costruire il nostro terzo album.

Nella mia recensione ho citato i Blessed By A Broken Heart, band che potrei dire simile a voi sia nel sound che nel look. Potrebbe starci come esempio a vostro avviso? Detto ciò quali altri nomi citereste nelle influenze del nuovo disco?

I Blessed By A Broken Heart ci piacciono un sacco, però se dobbiamo essere sinceri non riusciamo a rispecchiarci in nessuna band che ascoltiamo o conosciamo, anche perché ognuno di noi ha gusti musicali diversi e questo album è una sottospecie di “fusion” tra generi.

Nel cantato le parti urlate hanno sicuramente la meglio sulla tonalità melodica, decisamente meno incisiva. Questa soluzione del binomio vocale verrà utilizzata anche in futuro?

Per quanto riguarda il futuro ancora non possiamo esprimerci, sicuramente questo binomio ci piace, cercheremo sicuramente di sfruttarlo e curarlo al meglio.

Ci raccontate il concept generale inerente ai testi?

Il concept è abbastanza intuibile dal titolo e dal singolo appena rilasciato, Dietro un sorriso si possono celare tantissime emozioni e sentimenti, in ogni canzone è descritto uno di essi, come fa intuire benissimo il singolo “Anxiety”.

Come sono nate canzoni come “Carry on”, “Anxiety” e “Just before”?

A mio modo di vedere le migliori dell’intero lotto. Le canzoni sono nate tutte più o meno nello stesso modo, abbiamo scelto un sentimento e provato a esprimerlo attraverso musica e testi, quelle tre canzoni in particolare dobbiamo ammettere che ci toccano molto.

Aver suonato all’estero ha in qualche modo influito sulla crescita del progetto Rejected a vostro avviso? Quali situazioni in particolari vi hanno fatto maturare?

Ha influito sicuramente dandoci una carica incredibile, è stato un sogno che si è realizzato per tutti noi e sicuramente ci ha fatto venire voglia di dare ancora di più e ottenere il massimo. Non è stata una situazione in particolare ma tutto un insieme a farci maturare, dalla stanchezza all’entusiasmo, dalla malinconia alla voglia di vivere un’avventura ogni giorno migliore.

Un punto su cui in molti si sono soffermati è la produzione dei suoni, a tratti deficitaria. Siete d’accordo su questa osservazione generale?

Purtroppo siamo d’accordo con le critiche, per vari motivi il massimo che siamo riusciti a ottenere è stato questo, ma ciò ci è servito come spunto per una prossima produzione.

Musicalmente quanto è stato complesso arrivare a comporre un lavoro come “Behind the
Smile”?

Non è stato un lavoro complesso, la cosa più difficile è stata attuare il cambio di genere senza allontanarci troppo da ciò da cui siamo partiti. “Behind The Smile” è sicuramente un album di transizione per la ricerca del nostro sound.

Quanto tempo è servito a far nascere questo disco?

In totale tra composizione e registrazione il lavoro è stato di circa sei mesi, contando un numero elevato di prove settimanali e sessioni di registrazioni tutt’altro che rilassanti!

Parliamo di vita on the road. Progetti per questa seconda parte di 2015?

Abbiamo qualcosa in serbo, ma per ora preferiamo non svelare nulla (anche per un semplice fattore scaramantico). Pubblicheremo qualcosa a breve sulla nostra pagina Facebook.

Un saluto ai nostri lettori?

Un saluto a tutti gli amici di Ondalternativa! Grazie per l’attenzione e seguiteci sulla nostra pagina Facebook!

 

A cura di Golem

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