E’ uscito lo scorso Novembre “Belmondo” l’ultimo lavoro dei Kaufman, 11 tracce scritte a quattro mani da Lorenzo Lombardi con Alessandro Raina e prodotto da Alessandro Raina e Luca Serpenti per INRI/ METATRON
Da queste nuove 11 canzoni trapela decisamente il potenziale di questo gruppo che sta maturando con i suoi componenti di oggi, dopo vari cambi ed abbandoni, con l’originale “Kaufman” Lorenzo Lombardi, Alessandro Micheli, Matteo Cozza e Simone Gelmini, formazione insieme da quasi tre anni, che sta trovando un bel equilibrio ed affiatamento e che ora si trova in giro per l’Italia occupata a promuovere il disco con diverse date live.
I Kaufman dal loro esordio ci hanno abituati a grandi cambiamenti e rivoluzioni interne come il passaggio dal Rock Indie al Pop, dalla lingua inglese all’italiano ed il susseguirsi di cambi di formazione, beh, questi sono transizioni notevoli per un gruppo, oserei dire enormi, e quindi questo nuovo disco ha sicuramente dentro la forza del cambiamento, la passione di chi crede in quello che fa e la voglia di riuscire nell’intento di fare arrivare la propria musica.
In questo disco si parla di amori, quelli intensi estivi, quelli lampo ad un concerto, dell’incertezze del tempo che passa, insomma argomenti importanti, scritti usando come mezzo la sincerità più vera di un diario personale di una nuova generazione, disinvolta, inquieta e ribelle come quella della Nouvelle Vague alla quale si ispira in parallelo con la generazione dei giorni nostri ed usando l’attore Jean Paul Belmondo come personificazione di quel periodo del cinema francese, da qui la scelta del titolo.
Attraverso la voglia di raccontarsi citando le proprie esperienze personali ed autobiografiche Lorenzo Lombardi si mette in gioco e questo mi piace anche se c’è anche un però, a mio avviso, e parliamo della musica in sé, perché nell’’ascoltare questo nuovo disco la prima sensazione è che ci sia qualcosa di convincente sotto ma che fatichi ad uscire; i fattori che penalizzano di più, soprattutto in alcune canzoni, sono a tratti i testi ed alcuni passaggi musicali che, mi spiace dirlo, ma spesso risultano banali e poco “ispiranti”, sensazione a mio avviso che crea un effetto “già sentito”; insomma in alcune canzoni sarebbe stato meglio non accontentarsi troppo e scavare di più nelle parole ma detto ciò ci sono anche canzoni che dopo il primo ascolto sono entrate dentro, piacciono entrando subito nelle classifiche dei brani più ascoltati e posso confermare che tutto il potenziale di questi 4 ragazzi si sente; canzoni come Alpha Centauri e Ragazzi di Vita mi son piaciute subito, istintive e sincere con la giusta armonia, come i singoli che ne hanno anticipato l’uscita “Robert Smith” e “L’Età Difficile” o come “Senza Fiato” canzone dedicata al film preferito dalla mamma di Lorenzo, quindi con un aggiunto valore affettivo; ecco i Kaufman sono così, semplici e puri, credono in quello che fanno e dato che sperimentare aiuta spesso a trovare la giusta strada personale a mio avviso devono solo perseverare e, come ci hanno dimostrato, a questi ragazzi non manca di certo la determinazione, insomma in questo ultimo disco il messaggio alla fine all’ascoltatore arriva, c’è sincerità, e questo non può non far tifare per loro.
TRACKLIST:
01. La Febbre
02. Macchine Volanti
03. L’età difficile
04. Come si sta
05. Senza fiato
06. Alpha Centauri
07. Il nostro proposito
08. Adesso
09. Robert Smith
10. Ragazzi di Vita
11. Animali Metasociali
A cura di: Maddalena Da Rios
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