La Colpa – Mentre guardi alla Germania

La Colpa è una rock band di Milano, hanno da poco esordito con il loro primo album, “Mentre guardi alla Germania”, composto da 13 tracce rabbiose cantate in italiano. Hanno già prodotto un EP nel 2013, “Mutuo perpetuo”, con l’aiuto di Alessio Camagni e Davide Auteliano de “I Ministri”, fanno parte dell’etichetta INRI che ha nel roster band come i Linea 77, Monaci del Surf e Levante. Insomma, le premesse sono già ottime per essere solo una partenza.

La rabbia è il filo conduttore del disco, testi intelligenti e graffianti, di contestazione fatta con la giusta ironia e concretezza. Buona la sezione ritmica, ma in alcuni brani il suono risulta leggermente vuoto e troppo leggero, in altri invece la rabbia trova il canale giusto e la potenza melodica arriva dritta come un pugno. Brani come “Il parco giochi migliore del mondo” vi piaceranno particolarmente, la gran parte dei pezzi riesce ad esprimere la giusta carica, qualche momento meno convincente c’è, ma su 13 canzoni ci può anche stare che la tensione non sia sempre allo stesso livello.
Complessivamente siamo di fronte ad una band con un ottimo potenziale, indie rock, senza scadere nel nulla e nel vuoto di contenuto e melodie, qualche piccola pecca la si può trovare, ma niente che possa pregiudicare il buonissimo risultato ottenuto. Riescono a distinguersi dalla marea indie-rock-alternative-risvoltini, hanno carattere e grinta, ovviamente è solo l’inizio del loro percorso e bisognerà vedere come procederanno, ma le premesse fanno intuire che potrebbero spingersi ben oltre il piatto livello musicale di questo ultimo periodo.

“La cisterna” è forse uno dei pezzi che mi ha meno convinto, ma si tratta di gusto più che di reale mancanza da parte dei ragazzi, sono bravi e decisi in quello che fanno, il talento e la bravura sono incontestabili se continueranno sulla strada della distinzione dalla massa di band che ci provano e che imitano. Anche loro subiscono gli influssi di altre band, ma sono comunque riusciti ad esprimersi in modo diverso e personale.

Recensione a cura di: Valentina Ferrari

7.5

7,5 7.5

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