La Scimmia – Ti farò del Male

Band super rock da Treviso, La Scimmia unisce sotto un unico progetto musicale le quattro personalità degli altrettanti ragazzi che nel 2015 hanno deciso di darle vita.

Dopo l’esordio, l’anno immediatamente successivo la nascita del gruppo, con il primo album omonimo, nel 2019 la compagine veneta arriva al suo secondo LP in studio.

Ti farò del maleha visto infatti la luce lo scorso gennaio e vanta la collaborazione con un super produttore quale Riccardo Damian (già vincitore di un grammy per la sua collaborazione nel brano Uptown Funkdi Mark Ronson e Bruno Mars).

Ebbene si diceva rock e rock sia, era davvero da molto che non sentivo un disco poter corrispondere così tanto alla definizione più classica e comunemente condivisa di un genere. Nove tracce di batteria bella pestata, di chitarre estremamente presenti e voce protagonista, talvolta con quel sofferto che ci si aspetta da questa “etichetta”.

E fin qui tutto bene, se non fosse che talvolta ciò contribuisce a far percepire il suono de La Scimmiacome quasi urlato, pieno e disperato allo stesso momento, ma che, proprio a causa di questo andare “oltre”, ogni tanto rischia di arrivare poco e addirittura, in alcuni momenti, allontanare l’ascoltatore.

I minuti migliori di questo lavoro si possono piuttosto ritrovare nei suoi pezzi più lenti, nelle ballate, dove la voce diventa quasi un “io narrante” e così, più calma e chiara, ci racconta le storie che le appartengono, quasi “nude”, poco edulcorate e, anche grazie a questo, ritrova un’efficacia non sempre così palese.

Nota di merito in questo senso a Parco Comunalee all’incontro/scontro di vite oggetto del racconto: colpisce senza patetismi, arriva dritta nella sua drammatica ma più che comune realtà e rimane.

Insomma, ci sono ovviamente buone cose in questo album, tuttavia quando sento che rimangono vocali strascicate, vocalizzi, laddove invece la pulizia sonora potrebbe essere una vera e propria freccia all’arco dei musicisti, mi viene più quasi da parlare di occasione sprecata.

Rock classico quindi, sì, ma forse anche troppo. Mentre band come questa, con i mezzi e le capacità che è evidente ci siano, avrebbero quasi il dovere morale di “alzare l’asticella”, di non accontentarsi dell’aderire ad una definizione, bensì esplorarla, osare fuori dal perimetro tracciato, talvolta magari anche sul piano sintattico e lessicale.

Un lavoro che non si può dire cattivo quindi, ma che sa un po’ di compitino, ed è un peccato.

 

Tracklist:

  1. Marnero
  2. Ti Farò del Male
  3. Parco Comunale
  4. Altro inverno
  5. Distante
  6. L’Abisso
  7. Tutto quello che ho
  8. Non sono dove sono stato
  9. Musica per te

 

A cura di: Daniela Raffaldi

 

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