Live Report Beach House

Live Report Beach House,
Piper, Roma,
12/03/2013

La storia del Piper penso sia nota a chiunque s’interessi un minimo di musica italiana, dunque non ho la minima intenzione di ripetermi. Parlandone oggi, è uno di quei peculiari locali romani che non organizza molto spesso concerti rock/pop, limitandosi a sporadici eventi accompagnati a una selezione alquanto peculiare.
Perchè scegliere i Beach House? Non lo so, di sicuro son portatori di un pedigree notevole, essendo una delle giovani band più in vista degli ultimi anni ma, ciò nonostante, il loro genere non è esattamente quel che potremmo definire come “popolare”.
Eppure eravamo tutti lì in gran numero, con il locale talmente stipato da far pensare che il Piper non fosse davvero molto adatto, dal punto di vista della capienza, a ospitare un gruppo così seguito. Per non parlare dell’ovvia trasgressione di basilari regole di sicurezza, ma transeat.
La conseguenza è che, tale era la fila di persone fuori, riusciamo a entrare solo quando i Beach House stanno praticamente per iniziare, trovando una posizione di fortuna perlomeno centrale.
Da lì in poi, ogni preoccupazione si è progressivamente dissipata, grazie alla straordinaria esibizione dei nostri, accompagnati da Daniel Franz alla batteria.
La voce della Legrand è uno strumento sorprendentemente duttile, forse ancora più efficace dal vivo che in studio, in grado di esprimersi grandiosamente in pezzi come Master of None o Equal Mind.
Non sono mancati anche i numerosi singoli che hanno eccitato il pubblico, come Zebra e Norway da Teen Dream o le più recenti Wild e Lazuli dall’ottimo Bloom.
La perfetta chiusura, invece, è riservata a Myth, che si conferma come il pezzo che preferisco dei Beach House; temevo che in qualche modo il delicato equilibrio che lo regge, venisse meno in un’eventuale versione live, e invece ha retto alla perfezione in ogni singolo substrato emotivo.
Nota positiva per l’impianto d’illuminazione del Piper che ha contribuito non poco alla magia della serata. Per una volta, mi riesce difficile anche parlar male del pubblico, pur essendo vero che non rispecchiava le mie aspettative di “dream pop”, non hanno urtato nessuno dei miei sensi durante l’esibizione.

Un concerto emozionante che dimostra ampiamente come la popolarità dei Beach House sia meritata, penso proprio che il ricordo della serata non si spegnerà presto nei nostri cuori.

A cura di Damiano Gerli

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