Live Report Belphegor, Traffic Live Club, Roma, 11/09/2013 Ricomincia la stagione concertistica autunnale in salsa metallara al Traffic Live Club, organizzata da No Sun Music e Concerti a Roma, con l’evento bomba dei Belphegor, band blackened death austriaca dai 21 anni di esperienza che viene a presentare il nuovo album, Blood Magick Necromance. Ad accompagnarli ci sono diversi gruppi, tra tutti è doveroso segnare il graditissimo ritorno sulle scene dei Lunarsea. a distanza di ben cinque anni dall’ottimo Route Code Selector, e la serata sarà, dunque, esclusivamente dedicata ai pezzi nuovi. I cinque sembrano in splendida forma mentre si addentrano nelle nuove canzoni, che sembrano molto più ispirate dal progressive che in passato, con fluidi assoli di Fabiano Romagnoli ed Emiliano Pacioni. Purtroppo il tempo è tiranno e avranno occasione solo di suonare quattro pezzi prima di doversi ritirare, ma l’impressione è che il nuovo album non sfiguri affatto. Speriamo di aver modo di riascoltarlo meglio. Dopo quasi un’ora (!) di preparazione del palco ed un estenuante soundcheck che neanche i Dream Theater, arrivano i satanicissimi Belphegor sul palco, già insanguinati e infangati a dovere. dal passato. Il soundcheck lunghissimo evidentemente ha reso bene, visto che l’attacco sonoro degli austriaci è micidiale, un muro di suono che accorpa tutto e tutti. turno hanno deciso di creare un bel pit dove pogare, anche se la dimensione eccessiva dello stesso causava scontri di una violenza davvero unica, sempre fortunatamente accompagnati da discreto fairplay. Intanto i Belphegor infilano un paio di bestemmie, il pubblico acclama, loro si divertono e ripartono con altri pezzoni tipo Necrodaemon Terrorsathan (dall’omonimo album del 2000), la nuova e splendida Rise to Fall and Fall to Rise e Diaboli Virtus in Lumbar Est. Peccato per la mancanza della title track dall’ultimo lavoro, Blood Magick Necromance, che avrebbe giovato molto di un bel coro da parte del pubblico… che invece ha preferito lanciarsi in varie e colorite bestemmie che, effettivamente, ci stavano. Uno show tremendamente pulito per un genere che magari avrebbe servito una band più stracciona, mentre i Belphegor sono di una precisione tremenda che annienta ogni possibile dubbio. Per concludere il micidiale uno-due di Bondage Goat Zombie, tutt’ora penso uno dei pezzi migliori mai fatti dalla band di Salisburgo e, come bis, Bleeding Salvation da Goatreich/Fleshcult. Grande satanica serata. Ringraziamenti a Gabbo di No Sun Music e a tutto il Traffic. A cura di Damiano Gerli
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