Live Report Incubus


Live report Incubus

10 Giorni Suonati
26/06/2012
@ Vigevano

Quel che vado narrando è un sunto della seconda tappa degli Incubus in terra italica.
Il giorno prima, il 25, la band californiana aveva conquistato il pubblico di Roma e ancor prima, a novembre, aveva riempito il forum di Assago a Milano. Tre date italiane quindi, nel giro di 7 mesi.
Questa volta la venue è quella del castello sforzesco di Vigevano, una location davvero suggestiva e quanto mai adatta a ricevere il pubblico di ogni parte d’Italia. Non più la fredda Milano, con la sua nebbia, la sua umidità e il suo freddo respiro, ma una Vigevano calda, assolata e quanto mai storica.
L’accesso è sulla stupenda piazza ducale, da li si accede all’interno delle mura sforzesche e ci si và a spiaggiare sul grande prato pronto a ricevere i suoi ospiti. Tutto molto ganzo, a parte delle fastidiose zanzare ninja che popolano la location, ingorde e pronte per il banchetto. Ma c’è rimedio anche a quello; l’organizzazione è preparata e in vendita ci sono centinaia di spray repellenti. Il gioco è fatto, panino, birra e si aspetta l’inizio del concerto tra una sigaretta e l’altra.
Ad aprire il live degli Incubus ci saranno i fiN, band londinese che aprì anche il live di Milano a Novembre. In quell’occasione non mi erano piaciuti, questa volta mi sono dovuto ricredere, almeno un po’.
Il dj mette su buona musica, lo speaker sensibilizza il pubblico su questioni ambientali, e dopo la presentazione del libro di Federico Russo (mtv, radiodj..) salgono sul palco i fiN. Sono le 21 circa.
L’intro è davvero bella, viscerale, strumentale con soli vocalizzi. Poi partono i pezzi. Un po’ Coldplay ma più grintosi i fiN danno il loro meglio e tengono il pubblico in scacco. Ottima esibizione, pezzi interessanti anche se alcuni un po’ anonimi ma sicuramente mi hanno fatto un impressione migliore rispetto al live di Milano.

22.15, la gente ha riempito per poco più di metà il prato del castello, insomma c’è folla ma si gira bene.
Gli Incubus salgono sul palco e le grida (soprattutto femminili) dei presenti formano un boato.
Intro strumentale anche per la band capitanata dal frontman Brandon Boyd e poi si parte con un pezzo che sinceramente non m’aspettavo, ma che ha suscitato in me (fan oldschool) una notevole soddisfazione. Privilege, primo brano dell’album che li ha consacrati al grande pubblico (Make Yourself, 1999).
Partiti carichi, continuano a scaldare i fans di Vigevano con Megalomaniac, Adolescents e Pardon Me. Poi le acque si calmano con il singolo che dà il nome all’ultimo lavoro della band, If Not Now When e che vede Boyd imbracciare una chitarra.
Non c’è niente da dire, sono in forma, l’acustica risponde bene e il pubblico e gasato ma tranquillo. Il castello rende l’aria piu sottile, gradevole, accomodante. Sembra di stare in un isola felice, sotto le stelle, e fuori tutto il resto, zero pensieri, zero stress, solo musica a bomba.
Scatta il momento maglietta. Brandon Boyd, come di consueto, si toglie la maglietta e le fan accaldate gridano fino ad avere fiato in corpo. Ho visto gridare anche dei ragazzi!
La scaletta continua con brani pescati da quasi tutti gli album, scegliendone alcuni che raramente fanno parte delle loro setlist (almeno in Italia). Pezzi come, Pendolous Threads, Pistola, Here In My Room, Privilege, Circles. Meglio cosi, direi!
Brandon è in forma e la sua voce si alza altissima a Vigevano. Ben kenny al basso salta e balla, Jose alla batteria picchia duro senza sbagliare un colpo, cosi come il djKilmore e Einziger con la sua chitarra.

I concerti come questo passano veloci, che quasi non te ne accorgi, eppure di tempo ne passa. Quasi due ore di live per gli Incubus! La solita finta uscita e poi gli ultimi due pezzi a concludere questo mini tour italiano.
A certain Shade Of Green e una ottima e inaspettata Sick Sad Little World. E’ quasi mezzanotte, gli Incubus salutano Vigevano, ringraziano e scendono dal palco pronti per svalicare le alpi e continuare il tour europeo.
Un live intenso, come sempre sanno fare, una scaletta assolutamente apprezzabile, anche se si è sentita la mancanza di certi pezzoni dagli album più datati. Ma cosi è, se vi pare.
Chi è un fan oldschool come me storcerà un po il naso per i cambiamenti (notevoli) che la band ha apportato lungo la loro carriera. C’è da dire che il cambiamento, se consapevole e non banale è da considerarsi assolutamente apprezzabile. E’ più difficile cambiare che rimanere sugli stessi passi, sulle stesse posizioni. E per questo onore al merito agli Incubus.
Poi non ci vieta nessuno di dire che album come S.C.I.E.N.C.E. non hanno assolutamente pari.
Si torna a casa, nella speranza di vedere tornare gli Incubus a un sound piu energico e vibrante ma consapevoli che in ogni caso sanno e han sempre saputo sfoggiare grandi pezzi a distanza di anni.

Setlist

Privilege
Megalomaniac
Adolescents
Pardon Me
If Not Now, When?
Pendulous Threads
Are You In?
Smile Lines
In the Company of Wolves
Drive
Pistola
Anna Molly
Here In My Room
Circles
Switchblade
Nice to Know You
Wish You Were Here
ENCORE
A Certain Shade of Green
Sick Sad Little World

live report e foto a cura di Siddharta Mancini
foto a cura di Siddharta Mancini

un ringraziamento a Francesco @ Barley Arts


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