Live Report Korpiklaani

Live Report Korpiklaani
Tempo Rock Gualtieri (RE) 16 febbraio 2013

Era una sera fredda nel cuore dell’inverno. La luna faceva capolino da dietro nubi pesanti, carichi del
fardello della pioggia che, a occhio, si sarebbe liberato da lì a poco.
No, non è l’inizio di una leggenda nordica. Ma ci siamo quasi: è il cielo sopra Gualtieri (RE) la sera
della prima data italiana del tour dei Korpiklaani. A quasi tre mesi dalla loro esibizione bolognese
dell’ Heidenfest, l’ensemble folk metal più famoso della Finlandia torna in Italia per ben quattro
date atte a promuovere la loro ultima fatica discografica pubblicata l’anno scorso, “Manala”.
A
spalleggiare i finnici in quest’occasione imperdibile sono gli estoni Metsatöll, conosciutissimi in
terra natia ma non altrettanto nel resto dell’Europa, ma che colgono comunque l’occasione per farsi
conoscere e portarsi a casa qualche fan in più. Dopo una breve e non molto calorosa chiacchierata
con i finlandesi, alle 20.30 le porte si aprono finalmente e Tempo Rock accoglie nelle sue viscere i fan
infreddoliti ma smaniosi di lasciarsi conquistare. L’esibizione ha inizio alle 21 con l’ingresso sul palco
del quartetto estone.
I Metsatöll non perdono tempo, riuscendo subito a sorprendere piacevolmente la platea
presentandosi in buon italiano prima di partire con la loro proposta musicale. Sulla scena musicale
dal 1999, gli estoni ci propongono un folk decisamente più heavy di quello degli headliner,
infarcendolo di svariate sfumature progressive/melodeath che, almeno al sottoscritto, hanno
vagamente ricordato gli Opeth. Le due voci, quella nettamente folk/heavy del vocalist Markus
Teeäär
e quella sciamanica del polistrumentista Lauri Õunapuu, si intrecciano abilmente al ritmo
trascinante che il batterista martella furiosamente, scatenando i presenti in evidente frenesia.
A Lauri soprattutto va la nota di merito della serata: abile polistrumentista, oltre al flauto e la
chitarra lo vediamo alle prese con il kannel e la torupill, la cornamusa estone, con la quale ci offre
assoli monstre sia dal punto di vista musicale che da quello visivo. La presenza scenica infatti
non gli manca, così come nemmeno al resto della band. Due sono i punti clou della serata: uno
di essi è la introduzione in italiano di un brano che Teeäär dedica alle “ex-fidanzate estoni che
vogliono fare sesso dopo-sbronza”. Immediata la reazione del pubblico, il quale, esilarato, applaude
energicamente tra risate e cenni d’assenso.
Il secondo momento, più intimo, della serata è la
performance di “Metsaviha 2” che si sviluppa su una base atmospheric, quasi shoegaze e Lauri,
con una voce particolarmente greve, modula una litania ipnotica di evidenti origini sciamaniche,
trasportando il pubblico estasiato in uno stato di trance totale.
Un veloce cambio di palco che vede la sostituzione della banner dei Metsatöll con quello di Manala e
i Korpiklaani salgono sul palco, immersi in una nube di fumo e pronti a dare il via a quello che, salvo
pochi problemi dal punto di vista tecnico, si rivelerà essere un show indimenticabile. Il brano
“Tuonelan Tuvilla”, estratto dall’ultimo album, ha il gravoso compito di aprire le danze. In linea con
lo scopo di questo tour, la maggior parte dei brani proposti ha come scopo la promozione di
“Manala”, sono parecchi infatti i brani estratti da questo disco e offerti al pubblico riscaldato a
puntino che si scatena in un pogo frenetico su tracce come “Ruumiinmultaa” e “Rauta”, quest’ultima
cantata da Jonne con lo stesso outfit proposto nel video musicale.
Un’ottima occasione per
apprezzare Tuomas, il nuovo arrivato della band, sono “Husky Sledge” e la strumentale
“Pellonpekko”, che esplicitano la sua maestria nell’arte del violino, ammortizzando così il dispiacere
per la dipartita del tanto amato Hittavainen. Il set si sussegue veloce e (quasi) preciso mentre la
frenesia da concerto si impossessa rapidamente di un Tempo Rock ormai pienissimo e in
fibrillazione. Jarkko Arvela inciampa in qualche imprecisione al basso ma senza peròpenalizzare la
performance di tracce come la apprezzatissima “Uni”.
Non mancano le richiestissime drinking songs,
l’encore ne è infatti composto totalmente, e in rapida successione vengono proposte “Tequila”,“Vodka” e “Beer Beer” che hanno l’onore di chiudere l’esibizione. Jonne e Cane riescono a
compensare per la staticità degli altri membri della band, mostrando una presenza scenica e carica
ineccepibili, al punto persino da esibirsi in un passo a due durante l’encore. Un’esibizione
memorabile che lascia al sottoscritto uno dei suoi ricordi più belli: durante l’esibizione di “Beer
Beer”, infatti, Jonne beve un sorso di Becks, dopo di che lancia la bottiglia al pubblico e il
sottoscritto, riuscito ad impossessarsene, se la beve in mezzo alla folla.

A cura di Blagoja Belchevski

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