Marco Cocci – Steps

L’esperienza Malfunk, la rabbia e il sarcasmo eterofobico sembra un’esperienza sopita. Dalle prime note Steps non rappresenta un passo verso la maturità artistica, ma una vera inversione di marcia. Un cambio strepitoso, sorprendente e intimo allo stesso tempo.

La cura quasi maniacale del dettaglio si muove nelle canzoni con la raffinatezza di un vetraio di Murano, attento a non eccedere in quel soffio che potrebbe alterare le proporzioni.

L’impeto sonoro a cui ci aveva abituato è scomparso, lasciando spazio ad una forma musicale quasi romantica, dai toni psichedelici e dalle molteplici sfaccettature. Ogni singolo suono è perfetto, la miscela delle partiture incredibilmente perfetta, che ti culla all’ascolto. Tutto bello fino a essere snervante nella sua consapevolezza. Mentre lo si ascolta ci si accorge che non stiamo ascoltando il disco di un cantautore toscano, ma un prodotto di livello internazionale. E infatti è così. Per la finalizzazione il produttore Christopher Bacco ha scelto gli Abbey Road di Londra.

Ospiti illustri, suoni suggestivi e liriche ispirate, sempre con quel gusto un po’ amaro un po’ sarcastico che ha contraddistinto i suoi lavori con i massicci e potenti Malfunk. Ora Cocci sembra voler raccontare più di sé, più sottovoce. E lo fa bene. Però. C’è un però, che forse non sono riuscito a codificare, forse perché stordito da una produzione di altissimo livello. Però.

Probabilmente è un disco così perfetto da risultare patinato per questi tempi, in cui è tutto semplificato. È un disco che vuole farti pensare, che ti invita a pensare profondamente alla vita, ai passi da compiere e che hai compiuto. Marco Cocci ci parla di sé, di un periodo forse troppo difficile da raccontare o anche semplicemente da capire. Per questo le canzoni hanno sempre una parte importante nella vita di un uomo che si perde e si ritrova come onestamente lui ci descrive. Però. Resta quel però. Rotondo, eterogeneo, bellissimo e ricco di spunti. Un disco da vivere. Però. Da ascoltare mentre finisce l’estate.

 

Tracklist:

  1. While Everybody Sleeps
  2. Love Song
  3. White Quite Place
  4. Cry
  5. Good Day
  6. Psychology
  7. Trouble
  8. As The Sun
  9. Disappeared
  10.  Blue Boy
  11.  Day Of Grace
  12.  Sleepless Man
  13. Last Lost Song

 

A cura di: Fabio Gallarati

8.0

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