Massimo Volume e Giardini di Mirò per la prima volta insieme in un minitour

Un minitour esclusivo per due vere e proprie icone della musica indipendente italiana, finalmente insieme.
Non è la prima volta che le strade di Giardini di Mirò e Massimo Volume si incrociano: nel 2001, quando i GDM erano poco più che degli esordienti, Emidio Clementi accettò di interpretare il ruolo del protagonista nel video di Pet Life Saver, uno dei brani più importanti della carriera dei Giardini (https://youtu.be/7i9vaFJzZGg). La collaborazione poi è continuata anche dal punto di vista musicale in Malmoe, traccia contenuta nell’ EP “The Soft Touch” e che vede proprio Emidio Clementi alla voce. Le due band sono legate da sempre da stima profonda e amicizia: i Massimo Volume sono stati una fonte di ispirazione per i Giardini di Mirò ed è capitato tante volte di vederli dividere il palco insieme. E non sono pochi neanche i progetti paralleli in cui i musicisti delle due band hanno collaborato tra di loro.
Quello che non era mai successo era di trovarli uniti per un vero e proprio minitour di tre date che partirà il 25 giugno dal Teatro Romano di Verona, per poi sbarcare il giorno dopo (26 giugno) al Castello Sforzesco di Milano e terminare il 7 luglio a Roma a Villa Ada.
Da poco usciti con i rispettivi nuovi album “Different Times” e “Il nuotatore” (entrambi con 42 Records), i Giardini di Mirò e i Massimo Volume arrivano da due tour fortunatissimi che hanno fatto registrare sold out nei club e nei teatri di tutta italia e che continueranno anche nel corso dell’estate del 2019.

Biografia Massimo Volume

I Massimo Volume sono una colonna della musica italiana, una vera e propria leggenda. Si sono formati nel 1991 a Bologna e hanno all’attivo sei dischi: Stanze (Underground records, ’93); Lungo i bordi (Wea, ’95); Da qui (Mescal, ’97); Club Privé (Mescal, ’99); la colonna sonora sonora del film Almost blue (Cecchi Gori 2001) di Alex Infascelli e il live Bologna nov. 2008 (Mescal, 2009), Cattive Abitudini (LA Tempesta, 2010), Aspettando i barbari (La Tempesta, 2013). Nel 2008 per il Museo del cinema di Torino hanno rimusicato il film La caduta di casa Usher di Jean Epstein più volte,  in seguito, portato anche in tour. Il primo febbraio 2019 è uscito per 42 Records il loro ultimo album Il nuotatore.

Biografia Giardini di Mirò

Con oltre vent’anni di carriera e più di mille concerti in Italia e all’estero, i Giardini di Mirò sono un nome di punta della scena indipendente italiana sin dai primi anni duemila. Il loro suono è un mix di psichedelia, post rock, elettronica, shoegaze, noise. I Giardini di Mirò vengono da Cavriago, un comune a pochi minuti da Reggio Emilia, il cui sindaco onorario è, dal 1917, Vladimir Lenin. Il nucleo storico, rimasto invariato, è formato da Corrado Nuccini, Jukka Reverberi, Mirko Venturelli, Emanuele Reverberi e Luca di Mira; da qualche anno è subentrato alla batteria Lorenzo Cattalani, che ha sostituito Francesco Donadello. Nel corso degli anni hanno partecipato al gruppo anche Alessandro Raina, Andrea Mancin, Andrea Sologni, Laura Loriga. Il progetto nasce nel 1994 da un’amicizia tra Corrado Nuccini e Giuseppe Camuncoli (oggi noto fumettista) nata tra i banchi della facoltà di Lettere a Bologna. Solo qualche anno dopo, con l’ingresso degli altri componenti, la band prende forma così come è nota oggi, e già dal primo “Iceberg EP” la storia dei Giardini di Mirò è stata un susseguirsi di album, concerti, tour. La discografia è sterminata: oltre ai cinque album ufficiali “Rise And Fall of Academic Drifting” (2001), “Punk… Not Diet!”(2003), “Dividing Opinions”(2007), “Good Luck” (2012) e “Different Times” (2018), ci sono due sonorizzazioni -“Il fuoco” (2010) e “Rapsodia Satanica” (2014)-, la colonna sonora di “Sangue, la morte non esiste” (2005) con Elio Germano, ed una miriade di Ep, remix e raccolte di inediti, con etichette di tutto il mondo che hanno portato i Giardini di Mirò a collaborare con i più svariati artisti, da Apparat ai Piano Magic, dai Sophia a Sara Low, e poi Hood, Isan, Paul Anderson e molti altri. “Different Times” è il loro ultimo lavoro, uscito il 30 novembre per 42 Records in contemporanea con un libro omonimo edito da Crac Edizioni, scritto da Marco Braggion con la prefazione di Carlo Pastore, che racconta tutta la storia della band dagli esordi fino ad oggi.

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