Matteo Caldari – Mud And Rain

Essenziale, con un velo di malinconia e tanto trasporto emotivo. Questa la descrizione sinottica di Mud and Rain, secondo album di Matteo Caldari nella sua carriera solista. Il bassista e cantante dei livornesi 7Years si confronta nuovamente con una prova in studio come solista, dopo i buoni riscontri dello split EP pubblicato nel 2017 con la collaborazione del cantante e chitarrista belga Hans Roofthooft (dei F.O.D).

Il nuovo album, uscito lo scorso marzo per Inconsapevole Records, è una dedica a cuore aperto fatta alla sua città, Livorno, colpita nel 2017 da una fortissima alluvione che provocò tanta distruzione e nove vittime. Questo omaggio è esemplificato in modo particolare dal pezzo struggente che dà il titolo all’album.

Le dodici tracce che costituiscono il disco sono uno snodarsi leggiadro attorno ad un essenzialismo espressivo che trova nello spazio acustico la propria realizzazione, screziandola di tanto in tanto con venature che vanno dal folk (“As Never Before”) all’elettronica (“You and Me”), senza tralasciare una certa attitudine punk mutuata dalla carriera parallela che ha con la band labronica. Citiamo, a tal proposito, i due episodi più movimentati del disco: “The Party Is Over” (con il feat di Chad Price) e “The Fartbreaker”, vere e proprie tracce punk riarrangiate in acustico.

Si tratta per lo più di un disco che dispone di sole chitarra e voce, salvo casi in cui irrompe una ritmata batteria come in “I Feel the Breeze Tonight” o il cajon accennato in apertura a “As Never Before” o anche la tastiera in sottofondo a “Too Late”. Matteo, tuttavia, riesce molto bene a dare le giuste inflessioni vocali e strumentali sposandole talvolta con suggestioni provenienti anche da samples o autotune ovattatti.

Un disco che porta luminosità, una buona ventata di aria fresca e spirito propositivo dopo la distruzione o comunque nonostante le situazioni negative che cospargono la vita in generale. Un bel lavoro cantautorale, ben eseguito, senza lode né infamia, ma amabilissimo proprio per questa sua semplicità sostanziale.

 

Tracklist:

  1. Different Places, Different Skins
  2. Somewhere Else
  3. The Party Is Over
  4. As Never Before
  5. Too Late
  6. Devotion
  7. The Fartbreaker
  8. Trash Samba
  9. Mud And Rain
  10. I Feel The Breeze Tonight
  11. All Alone
  12. You And Me

 

A cura di: Francesca Mastracci

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