Michael Lane – The middle

2 minuti e 12 secondi di arpeggi e delicati, suoni armonici aprono il nuovo album di Michael Lane, songwriter tedesco qui alla prova con un lavoro che dimostra maturità e pregevole capacità compositiva. “Erica”, prima traccia di “The Middle” chiarisce infatti subito l’atmosfera che abbraccerà l’intero lavoro. Le melodie sono dolcissime, orecchiabili, intime e grazie alla calda voce di Lane riescono ad arrivare immediatamente all’ascoltatore.

La cifra stilistica è quella del pop più melodico, quello che nei talent-show di questi ultimi anni l’ha fatta da assoluto padrone. In nessuna delle 12 tracce la qualità di “The Middle” può essere a mio avviso mai messa in discussione, il lavoro è impeccabile, pregevole e con la voce di Lane sempre perfetta, cesellata su ogni singolo arpeggio di chitarra. Ad un disco di questa fattezza si può recriminare solo la mancanza di quel coraggio necessario per cercare nuove strade meno percorse o percorribili. E per come intendo la musica io, questa, è decisamente la mancanza più grande! Quella più imperdonabile! Tutto preciso (troppo!), ogni cosa al suo giusto posto, non un granello di polvere a sporcare un lavoro che alla lunga risulta a mio avviso molto piatto e monocorde (sentire “Running away” per avere conferma). Le eccezioni capaci di farti comunque sobbalzare sulla sedia certamente non mancano, come ad esempio “My Old man” o “Ladybug”, ballad incantevole e struggente, oppure “Bitter Heart” dove i riferimenti/omaggi ad Art Garfunkel risultano molto forti almeno nella prima parte della canzone.

In “In The Middle”, così come anche in “My Home” il tono torna invece sommesso e monocorde e il risultato, nonostante il crescendo finale, mi lascia un po’ perplesso. “Why i love you”, a mio avviso il pezzo migliore di tutto l’album, torna ad elevare il livello emozionale del disco, ma “Life and its lesson” e “Wake up next to you”, le ultime due tracce, non fanno altro che confermare invece quanto appreso dal resto del disco. “The Middle” è un lavoro che abbraccia un pop molto diretto, delicato e che sono convinto piacerà a molti, ma che in definita finisce col non sorprenderti mai.

01. Erica
02. Let’s forget about it
03. Wherever i go
04. Running away
05. My old man
06. Ladybug
07. My home
08. Bitter heart
09. In the middle
10. Why i love you
11. Life and its lesson
12. Wake up next to you

a cura di: Simone Grazzi

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