Press to Meco – Here’ s to the Fatigue

Ci sono band e ci sono progetti. Le band sono quelle che quando suonano dal vivo ti accorgi che stai ascoltando qualcosa di magico, che il legame tra i membri è oltre l’esecuzione della canzone, c’è qualcosa che non sai come decifrare, che ti sfugge ma sei consapevole che hai di fronte un motore inarrestabile che può sollevare un polverone nell’esistenza della tua vita di merda. Ecco perché vale la pena andare a vedere concerti in media due/tre volte la settimana, perché tra tutti i progetti scandalosi che violenteranno il tuo palato raffinato di intenditore di musica, ti potrà capitare di vedere una cazzo di band eccezionale.

Questo è quello che senti dalla prima nota di “Here’s to the Fatigue”, quarto lavoro del trio inglese. Potenza, controllo e raffinatezze armoniche compongono 11 brani splendenti, rapidi e intensi come una discesa in rafting. Ci sono strutture Pop con cariche metal, un goccio di Prog che evolve i brani in modo disinvolto ed elettrizzante, pur restando in una matrice che potremmo a volte definire Post-Hardcore.

Esattamente, non ci avete capito una sega! Sarebbe più comodo citare cose tipo Jimmy Eat World come punto di riferimento? Fate pure se volete, io intanto mi godo questo ottimo disco di Power Prog Pop Punk Emo Post Core e quello che volete aggiungere per inscatolare una band che sostanzialmente ci dice: “tutti cerchiamo qualcosa che vogliamo per davvero, e noi lo abbiamo trovato!”. Quello che in fondo ti dici quando ti senti invecchiare e capisci cosa hai perso lungo la strada, la forza di sognare.

Canzone dopo canzone si sente che lo hanno trovato per davvero quel qualcosa, ed è suonare dal vivo. Il loro listino di Gigs è impressionante, sempre in giro a suonare, come le vere band. Perché solo così si impara a suonare per davvero, e il disco sembra essere una conferma di una percezione difficile da catturare durante le registrazioni, ma di sicuro andare in studio a Austin, Texas è stata una grande idea. In quella città o suoni o ti sfondi di whisky, e lì la cultura è quella tradizionale: hai sbagliato, suonala un’altra volta!!

Niente, che vi parlo a fare ancora, andate a cercare questa band e comprategli il disco.

Da ascoltare mentre fuori grandina, così lo alzi sto cazzo di volume!!

 

Tracklist:

  1. Intro
  2. Familiar Ground
  3. Here’s to the Fatigue
  4. If All Your Parts Don’t Make a Hole
  5. Skip The Crawl
  6. A Place In It All
  7. Howl
  8. A Quick Fix
  9. Itchy Fingers
  10. The Thing That We Don’t Talk About
  11. White Knuckling

 

A cura di:Fabio Federico Gallarati

 

 

8.0

Tags

About the author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *