Randevu – Randevu

Si intitola “Randevu” l’album d’esordio dell’omonimo trio italo-francese Randevu uscito lo scorso 19  gennaio per l’etichetta Bassa Fedeltà, registrato presso Black Tape Studio di Roma da Valerio Lundini e masterizzato da Alex Gordon presso gli Abbey Road Studios di Londra.

Il nome della band “Randevu” racconta sia lo stile che la storia di questo trio nato dall’incontro tra due realtà diverse che hanno dato vita ad un sound che è definibile proprio come un incontro, un “appuntamento” tra diversi stili musicali che in questo caso sembra si siano trovati proprio come in un piacevole Randevu.

I “Randevu” sono formati da Luca Romano e Francesco Ferrarelli da un lato, e Sissou Gurung cantautrice franco-nepalese dall’atro.

L’album alterna brasi cantati in inglese e in francese, il sound trasmette più che un genere specifico una varietà di emozioni più che generi, sicuramente l’obiettivo del trio era infatti quello di andare un po’ oltre alle classificazioni, e senza lasciarsi intrappolare in un sound predefinito, si è lasciato guidare dalla spontaneità delle idee musicali.

Per questo motivo chi si appresta ad ascoltare questo disco ciò che deve aspettarsi e un lavoro poco riconducibile ad un genere ma più un passaggio tra vari generi; i testi ben scritti e ben interpretati riescono a trasmettere grazie ad un intreccio di voci grande armonia e una certa verve romantica: brani come “Sunflower” e “Wolves” (quest’ultimo opera del visual artist Stefano Cominale) ci rimandano a tematiche e a melodie introspettive, in cui il tema è superare i classici schemi mentali per andare oltre alle apparenze al rumore e apprezzare il silenzio e ciò che sta dietro alle brutalità visive.

Altri brani come “Assise par terre” e “Sentir le vie” ci indirizzano verso armonie più spensierate, tese a cantare un po’ la rinascita e il sentirsi vivi; con ritmi caldi e arrangiamenti di ottima qualità.

In “The Gipsy” segnaliamo un’altra importante collaborazione, infatti in questo pezzo le parole sono scritte dalla songwriter californiana Mataji Booker; il brano molto ballabile da l’idea di un viaggio nel mondo gipsy ricco di magia e simbolismo, ruota intorno alla figura di una Regina Gitana che come canta il ritornello “Shine like a Fire” illumina l’ascoltatore verso il mondo della conoscenza.

Nel suo complesso il disco d’esordio di questo eclettico trio si presenta scorrevole e piacevole all’ascolto; bene anche l’assenza di un genere definito, ciò che meno è piaciuto del disco è la poca incisività dell’album che nel complessivo non riesce a trasmettere un messaggio preciso a chi ascolta, in questo senso sembra un di ascoltare una raccolta di brani tratti da diversi album e fasi creative della band.

 

Tracklist:

  1. Follow me
  2. Assis par Terre
  3. The Gypsy
  4. Love is All
  5. Sunflower
  6. Sentir la Vie
  7. A lecture upon the shadow
  8. Sophie
  9. Wolves

 

A cura di: Matteo Grillo

6.5

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