Ropsten – EErie

I Ropsten sono una band di Treviso, il loro genere è un misto di influenze e generi, kraut rock, noise, psichedelica. Questa è una cosa che mi innervosisce subito, non riuscire a dare un volto al genere suonato dalla band, non mi piace vedere un elenco infinito di stili differenti. Questo perché voglio capire cosa vuoi dirmi prima di sentire quello che suoni. Voglio capire se c’è coerenza tra quello che mi vuoi comunicare e come me lo comunichi.

La band è formata da Claudio, Simone, Leonardo ed Enrico. Solo strumenti, niente voci. Entriamo in zona pericolosa per i gruppi, la musica strumentale è un’arma a doppio taglio, non ha un grandissimo pubblico perché è difficile trovare chi la fa bene, si rischia di essere un sottofondo per locali se tutto va bene.

“Eerie”, nuovo album, una quarantina scarsa di minuti, 7 brani di cui uno da 6 minuti, “Globophobia”. Tutto piuttosto monotono, non ci sono picchi o sorprese, pezzi molto simili tra di loro, sarà che il genere non aiuta, o forse è la mancanza di una voce a rendere tutto piuttosto piatto.

Dalle prima righe immagino che vi stiate aspettando che faccia a pezzi questi ragazzi.

No, o almeno, non completamente. I difetti ci sono tutti, più che difetti possono essere chiamati “mancato incontro con i miei gusti”.

Ma quello che c’è da sapere di importante su questo lavoro e su questo gruppo è che suonano bene, forse le canzoni non sono incisive quanto vorrei, ma padroneggiano bene strumenti e tecniche. Il fatto che abbiano impostato così la loro strada è interessante, meglio del classico pop mascherato da indie. Non hanno scelto la via facile per arrivare ai risvoltinati, probabilmente per loro è impegnativo trovare date e pubblico. E questo me li rende simpatici e mi fa capire che c’è molto di più dietro a questi pezzi.

Difficile dare un giudizio che riesca veramente a comprendere tutti gli aspetti sopra elencati, qui c’è tanto da scoprire e ascoltare. Aspetterò un altro lavoro e forse un altro ancora. Magari è proprio questa la loro scelta, tenerci qui in attesa e in ascolto, a chiederci cosa non riusciamo a leggere nella loro musica.

 

Tracklist:

  • Ylla
  • Grandma’s Computer Games
  • Globophobia
  • Batesville
  • Kraut parade
  • Brain milkshake
  • 180 Mmhg

 

A cura di: Valentina Ferrari

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