A tre anni di distanza dal loro ultimo album i Selton sono tornati sulla scena musicale con Loreto Paradiso, uscito lo scorzo 18 marzo per l’etichetta “Believe” e anticipato a dicembre dal singolo “Buoni propositi” (brano corredato da un suggestivo video ambientato durante la vigilia di Capodanno la cui trama intreccia vari momenti narrativi che si ripetono seguendo una cronologia ciclica sulla scia del mito dell’eterno ritorno). Si tratta di un lavoro sofisticato e pieno di sfaccettature che li conferma ancora una volta come una delle band indie-pop più interessanti del momento.
Con questo disco i quattro di Porto Alegre, ormai da anni radicati a Milano, ci tengono a voler rimarcare lo stile che li ha contraddistinti sin dai primi esordi discografici nel 2008, caratterizzato da un sound fresco ed esotico improntato sui ritmi tipici della loro terra. Undici tracce piene di carica e vitalità raccolte per formare un disco che rappresenta una commistione originale di tanti elementi messi insieme. Ad esempio, il multilinguismo con l’uso alternato di italiano, portoghese e inglese che ne sottolinea l’identità pluri-culturale dei membri della band. E se anche l’ukulele e la matraca ci trasportano idealmente verso spiagge soleggiate d’oltreoceano, quella che viene raccontata nei testi dei Selton è la vita quotidiana della metropoli milanese. Per questo, l’album sembra quasi essere un paradosso ossimorico, come anche viene segnalato dal titolo stesso: Loreto, infatti, è un quartiere della periferia nord di Milano, non certo noto per essere un paradiso. Il messaggio di cui Loreto Paradiso si fa portavoce, dunque, è che non bisogna idealizzare troppo il posto perfetto per stare bene, ma piuttosto fare i conti con se stessi e trovare dentro di se il proprio luogo dell’anima.
L’album, però, se da un lato si presenta in un certo qual modo come il sequel di Saudade del 2013, dall’altro ne rappresenta anche un’evoluzione. Molto più presenti, infatti, sono gli intermezzi elettronici che si alternano a momenti più acustici ed essenziali (come nel caso di “Junto Separado”, ultimo singolo estratto dalla band). Insomma, un disco pieno di melodie gioiose che però non rinunciano mai a quel velo di nostalgia malinconica. Ma stavolta non si tratta di un ossimoro. Questa è cultura.
01. Loreto paradiso
02. Buoni propositi
03. Voglia di infinito
04. Be my life
05. Don’t play with macumba
06. Junto separado
07. Settembre – duty free romance
08. Qualcuno mi ascolta
09. Samba delle 6
10. Up to me
11. Hokkaido goodbye
a cura di: Francesca Mastracci