Shame – Entropia

Trackilist:

01. Falling through
02. The burning flag II
03. Totally soulless
04. A new breeze
05. Ricochet
06. Apocalypto
07. Like cain
08. Coming back [extasia]
09. The dissolving room
10. Rolling

Gli Shame nascono nel 1996, sotto l’influenza del “Seattle Sound” e dei Nirvana. Dal 2005 la band si evolve creando un mix di canzoni alternative grunge e nel 2008 nasce il loro primo full-lenght album “Gone”, distribuito da Poison Tree Records (California, Usa). La Band è composta da Andrea Paglione (voce e chitarra), Marco Riboldi (basso) e Claudio Ciaccia (batteria)

La seconda produzione degli Shame è l’album “Entropia” del 2014, un vero concentrato di musica grunge come non se ne sentiva da tempo. Anche se al gruppo non fa piacere essere accostati ai Nirvana, per me il legame è molto vicino e si tratta di un complimento per questi tre ragazzi, non è da tutti reinterpretare un genere che è stato portato alla ribalta da mostri sacri come i Nirvana. Non copiano nulla, ma ti permettono un tuffo nel passato in chiave moderna, riportano in vita un genere quasi perso, reinterpretandolo con personalità e competenza. Si sono cimentati in un genere musicale sicuramente difficile e a volte dimenticato, ma il risultato è ottimo e attuale. Questo album si ascolta volentieri, senza mai scadere nel genere commerciale, sonorità graffianti e ritmi sempre diversi anche negli stessi brani. Una band che fa vera musica e che non ha fretta di raggiungere il successo con qualche motivetto leggero, di leggero in questo album non c’è nulla, ma la composizione delle canzoni e la voce stupenda di Andrea Paglione lo fa diventare un genere adatto ad almeno due generazioni, quella di oggi e quella cresciuta ascoltando i Nirvana.
L’album è tutto da ascoltare, ma alcune canzoni sono particolarmente belle: Falling Through e Totally Soulness, sonorità e musicalità assolutamente stupende con la seconda voce di Veronica Basaglia che arricchisce in modo armonico e perfetto la voce ineguagliabile di Andrea Paglione; A New Breeze, splendida ballata grunge; Rolling, bellissima l’intro di Marco Riboldi al basso.
Gli Shame hanno una complessità musicale che molte band non hanno, i pezzi sono studiati, non siamo in presenza di ragazzini che giocano a suonare, qui si suona per davvero, da apprezzare anche la batteria, finalmente materiale che non viene prodotto con campionature scarse che non permettono di capire se dietro ci sia un musicista o qualcuno che sa usare malamente un software.

Altri due punti a favore di questi ragazzi: 1) i loro live sono molto belli, sanno suonare veramente e dal vivo la voce di Andrea Paglione riesce a incatenare il pubblico; 2) gestione moderata e curata della propria immagine e della comunicazione, non fanno parte di quei gruppi che taggano, postano, condividono in modo scriteriato e ripetitivo, urlano la loro presenza sul web; insomma una band su cui puntare e di cui si sentirà parlare sempre di più e in modo positivo.

Recensore: valentina ferrari

9.0

Voto 9

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