Shapeless Void, band bresciana di recente formazione, esordisce con il suo primo Ep, “Oberheim”, composto da 4 tracce di brit pop leggermente sporco. Come prima prova non c’è male, sicuramente molto pop, ma anche un lavoro ben fatto e curato, le canzoni sono carine anche se sono solo un piccolo assaggio, ma la prima impressione è decisamente buona.
Il richiamo brit non mi dispiace, è un tipo di sound che non passa mai di moda e che viene reinterpretato da tantissime band, a volte con il rischio di annoiare e di sembrare trito e ritrito, ma in questo caso la reinterpretazione è fatta bene e con carattere.
Ho particolarmente apprezzato “Stuck in the queue”, forse il pezzo più strutturato e particolare dei quattro proposti, ma nel complesso si tratta di un buon Ep. Bella voce e bel sound. Manca però il brano in grado di esaltare le potenzialità della band, probabilmente è un lavoro troppo ragionato ed equilibrato, non hanno voluto strafare. Scelta apprezzabile, ma che può diventare un limite.
Ovviamente giudicare una band con soli 4 brani è difficile, le premesse degli Shapeless Void sono buone, bisogna attendere una produzione più ampia per capire se i ragazzi riusciranno a comporre ancora bei pezzi e a differenziare un pochino le canzoni. Un intero album così sarebbe noioso, ma questo è un Ep, quindi una piccola presentazione delle capacità di questi musicisti, hanno tutto il tempo per concentrarsi sulla scrittura.
Per il momento i Shapeless Void ci hanno regalato un buon disco, ora bisogna continuare a seguirli per vedere cosa riusciranno a proporci e se riusciranno a dare più incisività alla produzione.
Tracklist:
- A drop in the ocean
- Stuck in the queue
- Assassin
- Reckless
Recensione a cura di: Valentina Ferrari
Riferimenti: Profilo ufficiale Facebook
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