Shine – Matter of Time

Etereo. Languido. Elaborato. Sognante.

Questo in quattro aggettivi è Matter of Timeil nuovo lavoro in studio del progetto musicale Shine nato dal connubio tra le personalità artistiche di Kekko Fornarelli e Roberto Cherillo. Nello specifico dalla maestria compositiva e di produzione del primo e dal talento vocale del secondo, il quale riesce in questo disco ad elevare la voce, come pochi sanno fare, al pari degli altri strumenti musicali, esplorandone le potenzialità e addentrandosi in percorsi di utilizzo fuori dal comune.

L’album si aggira tra i meandri di un’elettronica da ascolto, delicata e raffinata. In punta di piedi arriva con una potenza della quale ci si accorge alla fine, quando ormai ci si è lasciati travolgere e non resta che arrendersi all’evidenza del livello di qualità che rappresenta.

Parlare “semplicemente” (che poi quando si tratta di questo genere semplice non è mai nulla) di elettronica sarebbe però riduttivo per la complessità (ma non complicatezza!) sonora di Matter of Time, nelle cui stanze audio dimorano sublimi pianoforti e sintetizzatori che arricchiscono i brani di elementi andando ad amalgamarli sapientemente come ingredienti di una ricetta di alta cucina, a poco a poco, una alla volta, restituendo all’orecchio non strani intrugli bensì piacevoli pozioni.

In questo senso va una menzione speciale a All These Things, traccia numero quattro, che scorre morbida nei padiglioni auricolari di chi ascolta, ma nello scivolare lungo i suoi 6 minuti scarsi, si evolve, cresce, sale, scende, abbraccia e trova anche il tempo di essere canticchiabile, in qualche passaggio particolarmente vanitoso.

Pur trattandosi di un progetto nostrano la scelta della lingua inglese risulta particolarmente adatta, per non dire quasi doverosa data la tipologia di melodie e suoni proposti, essendo oltretutto magistralmente maneggiata da Cherillo.

Resta comunque la fusione dei talenti dei due artisti a dotare il tutto di autentica personalità, tanto che, (spoiler: luogo comune in arrivo), Shinenon sembra neanche un progetto italiano in realtà.

Ma perché non si pensi che certi frasi fatte siano davvero tali in quanto utilizzate in maniera cieca, c’è sempre un “ma”.

Nessuno infatti più di chi scrive è convinto che in Italia possiamo fare cose italianissime, proprio nel senso più stereotipato del termine, eppure di alto livello, ma in questo caso tale “distacco” è funzionale e assume quindi accezione positiva di per sé non “in contrapposizione a”. Il superamento dei confini e la perdita di una qualsiasi connotazione nazionale netta infatti, diventano qui simbolo della capacità di andare oltre che un disco può possedere, oltre le frontiere ma anche oltre le definizioni, con la gioia di poter essere così di tutti senza essere specificamente di qualcuno.

 

Tracklist:

  1. Intro Mot
  2. Matter of Time
  3. Leaf
  4. All These Things
  5. Inter Mot
  6. Sometimes a Smile
  7. Parasite
  8. The Man Who Plays Your Blue
  9. Room of Mirrors
  10. Outro Mot
8.0

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