Skillet – Victorious

Si vince sempre quando si ha qualcosa per cui combattere. Questo il messaggio che da sempre percorre come un fil rougetutta la produzione degli Skillet, ma che diventa in questo ultimo album espressione programmatica di un senso di rivalsa nei confronti della vita che ha bisogno di sussistere in noi per fare in modo da non essere schiacciati dai demoni di tutti i giorni, quelli che ci annientano con gli artigli della quotidianità.

Victorious, questo il titolo del loro decimo disco in studio uscito lo scorso 2 agosto per Atlantic Regords, arriva come coronamento di una carriera più che ventennale che non ha mai dato segnali di oscillazione, ma che al contrario ha subito un percorso in continua ascesa regalando loro anche grandi soddisfazioni (i molteplici conferimenti alle loro produzioni precedenti dei dischi di platino e doppio platino ne sono a testimonianza). Negli anni si sono aggiudicati il riconoscimento come una delle migliori band americane di Christian rock, genere che in Italia non ha mai attecchito molto, se non fosse per la presenza di band straniere come gli Skillet, i cui pezzi sono spesso impiegati nelle soundtrack dei videogiochi o nelle colonne sonore dei vari action-movies.

Per quanto riguarda Victorious, si può serenamente affermare che dal punto di vista stilistico il disco non aggiunge nulla di tanto diverso rispetto a quanto non abbiano già fatto, ma senza dubbio la produzione (per la prima volta quasi interamente firmata dai due coniugi John e Korey Cooper, rispettivamente cantante/bassista e tastierista/chitarrista) potenzia in questo disco molti elementi tenuti in sordina nei lavori precedenti. Questo rende Victorius, nelle dodici tracce di cui si compone, un lavoro più corposo e pieno di influenze che spaziano dall’elettronica  (“You Ain’t Ready”, “Save Me, “Never Coming Back”) al blues ( “Finish Line”), passando per venature vagamente hip hop (“This is the Kingdom”, pezzo che sembra quasi essere uscito da un disco dei Pop Evil in versione più heavy). Particolarmente convincenti risultano essere i pezzi in cui gli Skillet si lasciano prendere la mano da sonorità più marcate e tendenti all’electro-hardrock e spingono il pedale su assoli di chitarra al vitriolo e groove poliritmici di batteria (come nella chiusa “Back to Life” o anche in “Reach”). Identificativa del disco è la titletrack, che fonde le varie modulazioni del disco, diventando un inno orchestrale in cui i canti e controcanti di John e Korey continuano a richiamarsi con una sincronia perfetta.

Infine, un disco ben fatto e ben strutturato. La mancanza di un pezzo che lasci davvero il segno viene in parte sopperita dalla buona riuscita negli arrangiamenti e nella produzione, che rendono il disco comunque godibile all’ascolto.

 

Tracklist:

  1. Legendary
  2. You Ain’t Ready
  3. Victorious
  4. This Is The Kingdom
  5. Save Me
  6. Rise Up
  7. Terrify The Dark
  8. Never Going Back
  9. Reach
  10. Anchor
  11. Finish Line
  12. Back To Life

 

A cura di: Francesca Mastracci

 

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