The Damned – The Rockfield Files

1977. Tra i grovigli metropolitani dell’underground londinese i Sex Pistols, i Clash e i Damned scrivevano la storia del punk made in UK a suon di schitarrate e ritmiche vibranti, piene di urgenza espressiva. A circa quarant’anni di distanza, fra i tre, solo uno dei gruppi che compongono questa triade vantano il merito di essere ancora in attività: i Damned. Lo fanno celebrando, con un album eponimo, gli studi di registrazione di Rockfield, dove tra il 1980 e il 1981 avevano registrato le tracce che avrebbero poi fatto parte di Black Album, Friday 13the Strawberries. Poco prima che un impietoso 2020 iniziasse, David Vanian, Captain Sensible e Paul Gray erano tornati sul luogo del crimine, stavolta accompagnati da Monty Oxymoron alle tastiere e Pinch alla batteria, e quello che ne venne fuori fu The Rockfield Files.

Uscito lo scorso ottobre via Search And Destroy/Spinefarm, l’EP è espressione del sound che ha reso i Damned nel corso degli anni una band estremamente riconoscibile per quel gusto ricercato nel fondere il punk melodico, a tratti garage, con psichedelie funeree in pieno stile goth, co-fondando assieme ai Misfits un genere che può essere ascritto all’horror-punk.

Prodotto e mixato da Tom Dalgety (già produttore di Royal Blood, Rammstein, Ghost), il disco si compone di 4 tracce che, pur mantenendo un incredibile sapore Settantiano, suonano comunque attuali e mai derivative; un’ulteriore conferma della creatività di una band che ha sempre mostrato di saper coniugare il proprio gusto personale nelle scelte sonore in modo originale, restando comunque costantemente ancorata alle proprie origini.

La tracklist si apre con l’intro idilliaco di “Keep ‘Em Alive” in piena linea con la scena campestre raffigurata sulla cover e, tra i vari riff di chitarra suggestivi quanto taglienti,  viene presentato un racconto la cui focalizzazione interna è incentrata sul punto di vista di un’ape.I brano è appunto un invito a mantenere in vita questi piccoli insetti che sono tuttavia indispensabili al ciclo vitale della biosfera e alla vita umana (su un duplice livello, sussiste anche il gioco di parole tra bee, ape, e be, essere).

La scaletta si snoda poi in un susseguirsi di momenti più smaccatamente punk (“Manipulator”) fino a tingersi sempre più di toni dark nel distico finale (composto da “Spider & th Fly” e “Black Is the Night”, quest’ultima probabilmente il capitolo che guarda di più alla produzione Ottantiana della band).

I Damned non perdono un grammo della loro credibilità e del loro stile. E anche se risultano un po’ agéin alcuni casi, è proprio questo un punto che hanno sempre sfruttato a loro favore. Il risultato è ancora una volta un prodotto estremamente interessante e godibile.

 

Tracklist:

  1. Keep ‘Em Alive
  2. Manipulator
  3. The Spider & The Fly
  4. Black Is The Night

 

A cura di: Francesca Mastracci

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