The Fratellis – In your own sweet time

Sono passati quasi 12 anni da quanto l’attacco adrenalinico di basso di “Chelsea Dagger” è uscito per la prima volta dalle casse della vostra TV a tubo catodico sintonizzata su MTV. 12 anni da quell’esplosione di energia e da quel video pieno di ballerine stile Moulin Rouge che pogano durante l’esibizione dei Fratellis. Purtroppo dopo il disco d’esordio, che li ha portati a ricevere anche il Best British Breakthrough Act ai BRIT awards del 2007, non sono riusciti a confermarsi ad alti livelli nel mondo del pop, rimanendo popolari principalmente in Scozia e nei vari stadi del regno unito, dove la loro canzone più nota è diventata uno dei principali cori da stadio.

Anche questo disco non si discosta troppo dai lavori precedenti: rock semplice e veloce, ritornelli orecchiabili, storie ironiche e disimpegnate. Per quanto si percepisca un po’ la mancanza di energia (e d’ispirazione) rispetto a qualche anno fa, “In your own sweet time” resta sempre un piacevole album in grado di farsi ascoltare e ballare.
Il singolo scelto per il lancio (The next time we wed) è una canzoncina simpatica ma non particolarmente interessante, sopratutto perché suona abbastanza come già sentito. “Advaita shuffle” al contrario, pur essendo un pezzo rock abbastanza classico ma genuino, suona molto più attivo e veloce, richiamando anche sonorità anni ’60, così come “I’ve been blind”, probabilmente il migilor pezzo del disco.

Questo album probabilmente non rimarrà negli annali della musica scozzese, ma è comunque un disco orecchiabile e piacevole, non eccezionale ne innovativo ma certamente divertente.

 

Tracklist:

1. Stand up tragedy
2. Starcrossed losers
3. Sugartown
4. Told you so
5. The next time we wed
6. I’ve been blind
7. Laughing gass
8. Advaita shuffle
9. I guess… I suppose…
10. Indestructible
11. I am that

 

 

A cura di: Pucc

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