
Tanto Arctic Monkeys, un po’ We Are Scientists, e in qualcosa anche Block Party e Interpol: questo secondo EP che segue l’esordio del 2013 mostra come i 4 Mantovani abbiano saputo benissimo ispirarsi all’indie rock del 2000, produrre canzoni veloci e divertenti senza ripetersi troppo e senza mai diventare scontati.
“You’ll probably never listen to this” è composto da 5 pezzi orecchiabili che spaziano dall’indie più puro di “Headshot” fino al quasi punk di “Blitz”, musicalmente troppo raffinata per essere definita punk ma comunque fedele a molti dettami del genere (i cori, l’aggressività, i passaggi strumentali). Anche gli altri pezzi si rivelano estremamente interessanti, “21st century funkid” richiama molto da vicino “Still take you home” e “Perhaps vampires is a bit strong but…” sempre degli Arctic Monkeys.
Un EP consigliato per una band sicuramente in grado di esprimersi molto bene anche dal vivo.
Tracklist:
- Headshot
- 21st Century FunkID
- One Shot (One Kill)
- Snooze
- Blitz
Recensione a cura di: Pucc
Riferimenti: Profilo Ufficiale Facebook
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