Vostok – Smania

Il 4 gennaio scorso è uscito “Smania”, secondo album dei toscani “Vostok”. Da toscano quale sono e consapevole dei campanilismi che ci contraddistinguono, so bene che è meglio specificare subito il luogo esatto di provenienza della band in questione: Cecina! Sembra niente, ma…datemi retta! Siamo fatti così! 😉
E da toscano so anche quanto sappiamo essere permalosi di fronte ad un giudizio non troppo positivo nei nostri confronti.
Questo per mettere subito le mani avanti sul fatto che non ricoprirÚ questo disco di eccessivi elogi. Mi spiace! Per questa volta è andata così! Ma andiamo con ordine!
“Smania” è un disco che non mi ha convinto del tutto. Questo il primo punto fermo. Il secondo è che la cosiddetta musica “anni zero”, in questo disco, si sente in maniera prepotente e i riferimenti a “Fast Animals and Slow Kids”, “Zen Circus”, Vasco Brondi, “Cosmetic”, “A Classic Education” e un po’ a tutta la scena indie nostrana (…O PRESUNTA TALE!!! MA MOLTO PIUí PRESUNTA CHE TALE!) recente, è il vero marchio di fabbrica dell’intero album.
A dire il vero, in alcuni pezzi, “Boban” su tutti, i rimandi arretrano ancor di più fino a raggiungere sonorità addirittura anni ’90.
Le melodie sono di grande immediatezza e non mi sono serviti molti ascolti per trovarci una rapida orecchiabilità.
I testi sono forse la maggiore debolezza di queste 9 tracce che per quanto riguarda invece la musicalità si fanno ben volere da subito.
Pezzi come “Militare” (probabilmente la traccia migliore del disco), Ridatemi novembre e “Confo”, non scrivono certo la storia della nostra musica, ma si fanno piacere e senza dubbio faranno pogare un bel pò di gente sotto i palchi estivi dei festival.
Le chitarre scivolano fluide tra emocore, leggere venature di un debole punk e soprattutto molto easy pop contemporaneo.
Rispetto al precedente disco del 2014, l’omonimo Vostok, questo lavoro è un’evidente virata verso sonorità più graffianti, dettata forse dai cambi di formazione avvenuti in seno alla band in questi ultimi anni.
Non ci sono sussulti, sobbalzi o sprazzi di genio inequivocabili, ma il tempo per crescere c’è tutto.
La stoffa si sente e la cosa importante è che ci sia anche la voglia di lavorare.
I margini ci sono tutti.
Ultimo punto fermo, non per importanza, sono l’artwork della cover curato da Matteo Breasola in collaborazione con Raffaele Bartoli e il video di “Ridatemi novembre”, primo singolo estratto dal disco.

 

Tracklist:

1. Ridatemi novembre
2. Armadi
3. Boban
4. Primavera
5. Militare
6. Confo
7. T.
8. Aurelia
9. Reni

 

A cura di: Simone Grazzi

6.5

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