When We Were Young: è tutto vero

Qualche giorno fa, inaspettatamente, viene creato su tutti i maggiori social il profilo di un festival in programmazione a Los Angeles per il 22 ottobre 2022, a cui successivamente è stata aggiunta anche la data supplementare del giorno successivo, visto l’esponenziale interesse immediatamente mostrato da qualsiasi angolo del mondo. Il primo post (e per alcuni giorni anche l’unico) del When We Were Young Festival vede la locandina con la line-up del suddetto. First reaction shock. Da non crederci!

Più di sessanta nomi di band ed artisti che sono stati gli idoli di tutta una generazione cresciuta nei primi anni zero, tra MTV  e disagio esistenziale millennial. In un unico flyer c’erano riuniti quasi tutti i paladini dell’emo, del punk, dello screamo, del sadcore e dell’alt-rock di quegli anni. Solo per citarne alcuni: Avril Lavigne, Bring Me the Horizon, A Day to Remember, My Chemical Romance, Bright Eyes, Jimmy Eat World, Taking Back Sunday, The Story So Far, Saosin, La Dispute, Silverstein, Mayday Parade. E molti molti altri. Forse troppi. Tanto che la maggior parte degli utenti più avveduti che hanno preso visione in anteprima del post, inizialmente ha pensato che si trattasse di una mera fantasticheria ad occhi aperti frutto della mente di un emo nostalgico che non sapeva come impiegare il tempo.

E invece no, pian piano tutte le band coinvolte hanno iniziato a ricondividere sulle loro pagine il post, Live Nation ha confermato che non si trattava di uno scherzo e sul sito ufficiale sono state attivare le prevendite (https://www.whenwewereyoungfestival.com/). Sold out immediato nel giro di meno di una giornata, ed infatti è stata aperta una waitlist in cui registrarsi se interessati a partecipare all’evento. Purtroppo per molti di noi, a prescindere dalla lista d’attesa, il sogno di partecipare ad una sorta di esperienza mistica in grado di traghettarci indietro nel tempo ad una ventina di anni fa non resta che, appunto, un sogno.

Su vari gruppi che , come chi scrive, condividono lo sguardo reminiscente verso quella scena musicale, si preconizza un live event online che consenta di partecipare per via telematica ai concerti. Non sarebbe una cattiva idea, e anche se si dovesse pagare una somma d’accesso, sarebbe un buon compromesso.

Intanto, è comparsa una versione italiana (in questo caso, totalmente inventata) che fa il verso a quella originale. Si chiama, of course, QUANDO ERAVAMO GIOVANI e vede inseriti i nomi dei corrispettivi nostrani in quanto a generi sopracitati che in quegli anni si stavano facendo un nome in Italia e all’estero. Noi la buttiamo lì: vogliamo farla davvero questa controproposta? In fondo, per molti di noi gli anni in cui vedevamo tutto nero e avevamo un senso di inappartenenza generalizzata nei confronti della vita non sono mai finiti veramente e non ci farebbe male, per un po’, tornare ad essere giovani, forse con qualche capello bianco in più e un ‘oplà’ e l’altro mentre si è nella parvenza di pogo.

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