Yann Tiersen – Portrait

25 brani che celebrano altrettanti anni di carriera. 25 tracce che vogliono racchiudere l’essenza di un artista, laddove il suo percorso si stava facendo così ampio da rischiare di perderne la visione di insieme.

Yann Tiersenin Portrait unisce, nello specifico, ventidue pezzi già appartenenti al suo repertorio, ripensati, risuonati e pervasi da nuova linfa, più tre brani inediti che vanno così ad arricchire la raccolta, altrimenti rivolta al passato,  come tre grandi fari puntati sul futuro.

Lungi dal farlo diventare un tradizionale compendio dei brani migliori per celebrare un ambito traguardo, il compositore (e polistrumentista) francese veste piuttosto questa operazione discografica della volontà e del desiderio di far brillare di luce propria ancora una volta creazioni musicali per le quali sentiva non fosse stato detto ancora tutto.

Con Portraitva in scena insomma la magnifica capacità della musica di non esaurire mai il proprio potere comunicativo, laddove le stesse composizioni se risuonate in un momento e in un luogo differenti, da persone diverse e con strumenti altri da quelli usati per riprodurle la prima volta, non saranno comunque mai per definizione identiche a se stesse e così in grado di regalare suggestioni ogni volta inesplorate.

Strumento fondamentale al servizio della buona riuscita di questo lavoro è la registrazione in presa diretta dei brani, che, seppur eseguiti in studio, vengono colti dal nastro in tutta la loro purezza e forza “live”, dettaglio che ne arricchisce ancor più la potenza espressiva e l’intrinseca carica di unicità.

Tutti questi dettagli insieme fanno sì che l’album sia certo un prezioso scrigno di perle vecchie e nuove, tutte tirate a lucido, dell’ottimo Tiersen, ma lo rendono anche adatto a coloro che ben poco conoscono il musicista. Nel suo scorrere, infatti, Portraitsi dà all’ascoltatore come qualcosa di nuovo “di fatto” e si presta ad essere fruito, apprezzato, giudicato, nello scegliere se preferire ora quella ora questa traccia, anche da orecchie vergini al suono minimale, ma con sempre una “che” di ricercato, di Yann.

Difficile dedicarsi qui al tradizionale passaggio del “degno di particolare nota il pezzo…” senza fare torti o comunque lasciarsi trasportare da un cuore più ancorato al passato che davvero pronto a cogliere le sottigliezze del presente. Spunto interessante è però, per esempio, l’eterea e nuova di pacca Closer, che vede la partecipazione (una delle plurime del disco) dei Blonde Redhead, i quali certo non mancano, piacevolmente, di imprimere la propria impronta sul pezzo.

In conclusione un bel prodotto musicale, senza forse un guizzo di “esclusività” tipico l’inedito, ma pur sempre da conservare con affetto per tutti coloro che amano da sempre questo artista, e perché no un utile e buon punto di partenza laddove gli ci si voglia avvicinare senza buttarsi immediatamente di testa negli episodi specifici del suo percorso.

Tracklist CD 1:

  1. Introductory Movement
  2. The Long Road
  3. Monochrome
  4. Chapter 19
  5. Rue Des Cascades
  6. The Old Man Still Wants It
  7. Gwennilied (feat. Emilie Tiersen)
  8. Prad (feat. Stephen O’Malley)
  9. Diouz An Noz (feat. Emilie Tiersen & Ólavur Jákupsson)
  10. Porz Goret
  11. La Dispute
  12. Pell (feat. Emilie Tiersen)

 

Tracklist CD 2:

  1. Erc’h (feat. Ólavur Jákupsson)
  2. The Wire
  3. The Waltz of the Monsters (feat. Emilie Tiersen)
  4. Closer (feat. Blonde Redhead)
  5. Naval
  6. The Jetty
  7. Koad (feat. Ólavur Jákupsson)
  8. Prayer No.2
  9. Gronjord (feat. Ólavur Jákupsson)
  10. Kala (feat. Ólavur Jákupsson)
  11. Comptine d’Un Autre Été (L’Après-Midi)
  12. Tempelhof (Part 2)
  13. Thinking Like A Mountain (feat. John Grant & Stephen O’Malley)

 

A cura di: Daniela Raffaldi

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