Steve Earle and The Dukes – Terraplane

Steve Earle, originario della Virginia, 26 album di cui 13 da studio, 6 live, 7 raccolte e 5 opere, 11 nomination ai Grammy Awards, 2 Grammy vinti, un premio alla carriera. Presenta adesso l’album “Terraplane” con The Dukes, prodotto da R.S. Field (Buddy Gay, John Mayall), registrato alla House of Blues di Nashville (dove è passato anche Johnny Cash), pubblicato da New West Records.

E’ veramente difficile recensire un album del genere dicendo qualcosa di più di “compratelo”. Queste 11 tracce blues, folk con strizzatine d’occhio al rock sono decisamente belle. Un tuffo nel passato, una voce bellissima e profonda che accompagna tutti i brani in un percorso ben costruito, un album che sicuramente verrà apprezzato da tutti coloro che amano il genere, ma che può essere apprezzato anche da tutti coloro che sanno solo che il blues esiste.
Magari non ha picchi eccezionali, è un album molto equilibrato, direi che è un punto a favore di questo artista il riuscire a produrre ancora musica di qualità dopo tutti questi anni di carriera, qualcuno potrebbe storcere il naso perché non c’è nulla di nuovo o di travolgente, ma non è da tutti fare dischi senza annoiare o creare qualcosa di scadente.
Si dice che la mancanza di scintille di questo lavoro sia dovuto alla recente separazione dalla cantautrice Alison Moorer, ma io le scintille le ho sentite in quasi tutti i brani, è un disco decisamente buono e Steve Earle ha ancora tanto da insegnare ai giovani che intraprendono la carriera di artista nello stesso genere musicale.

Ho apprezzato particolarmente Baby Baby Baby (Baby) e il duetto con Eleanor Whitmore in Baby’s Just As Mean As Me, piccolo gioiello di freschezza dell’album con il perfetto contrasto tra la voce cristallina della Whitmore e quella roca di Earle. La cura nella produzione, il sound coinvolgente, la voce di Steve Earle regalano a questo lavoro una qualità da ascoltare e da comprare. Non è un disco che paga gli eccessi dello stile di vita dell’autore, è un album che nasce da quello e che ne racconta la storia.

01. Baby Baby Baby (Baby)
02. You’re The Best Lover That I Ever Had
03. The Tennessee Kid
04. Ain’t Nobody’s Daddy Now
05. Better Off Alone
06. The Usual Time
07. Go Go Boots Are Back
08. Acquainted With The Wind
09. Baby’s Just Mean As Me (feat. Eleanor Whitmore)
10. Gamblin’ Blues
11. King Of The Blues

Recensione a cura di: Valentina Ferrari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *