Elizabeth The Second – Two Margaritas at the Fifty-Five

Nel caso in cui il nome che hanno scelto per il loro power-trio non fosse già di per sé eloquente abbastanza, basterebbe davvero mettere play pochi minuti per rendersi conto da dove provengono le influenze che si amalgamano compatte dietro la band padovana, Elizabeth The Second. Ed infatti, il loro EP d’esordio, Two Margaritas at the Fifty-Five, è da considerarsi una sorta di bignami delle maggiori influenze sonore in terra albionica come compendio per quanto riguarda il Brit-pop, l’indie-rock (quello originale nella sua accezione primigenia, nel caso fosse ancora necessario doverlo specificare), ma con uno sguardo che vira anche su new-wave e grunge, destreggiandosi ad ampi passi tra Stone Roses e Clash, Franz Ferdinand e Blur, Kinks e Libertines.

Two Margaritas è la comanda che, con il loro disco, ci servono metaforicamente tra i tavoli di un pub a Soho. E il sapore del cocktail non è nemmeno troppo male, se non fosse che dopo averlo sorseggiato per un po’ non si capisce troppo bene se, alla fine delle cinque tracce che lo compongono, ci si ritrovi più dissetati o con la gola secca.

Nel complesso, però, il progetto si presenta interessante ed ambizioso nel suo essere un  condensato di influenze in cui confluiscono anche bei riffoni roboanti e groove di basso-batteria con un’accentuazione ritmica incalzante. È vero anche che gli arrangiamenti mirano ad una buona riuscita melodica fresca e piena di tiro, con una presa diretta che fa l’occhiolino ad inflessioni danzerecce funkeggianti che non dispiacciono affatto. Buone le linee vocali, che spesso si lanciano verso un cantato ruvido, quasi strillato, ma mai troppo eccessivo da stancare.

Insomma, gli ingredienti ci sono tutti. Manca soltanto qualcosa nella miscela a rendere il disco davvero degno di nota. È comunque da tenere in conto il fatto che si tratti dell’opera prima di una band che si è formata da poco più di un anno. Aspettiamo che facciano il loro rodaggio e digeriscano gli input del bagaglio che hanno deciso di voler portare insieme a loro in questo viaggio sonoro di tre Italiani che tornano in patria dopo aver vissuto idealmente la loro sindrome dell’età d’oro a Londra. Non deludeteci.

 

Tracklist:

  1. No One Cares
  2. Mickey
  3. Yesterday I Was 20
  4. Soho
  5. Gimme One Euro

 

A cura di: Francesca Mastracci

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