Le Basour – Pray To Stay

Provano a fare le cose in grande i Le Basour con il loro album d’esordio. Tracklist imponente, videoclip lanciati su testate nazionali di livello e l’intenzione di calcare non solo i palchi italiani, ma anche quelli europei.

Idee chiare e obiettivi precisi per i tre trevigiani, dunque. Così come chiaro è il solco musicale in cui si insinua il loro lavoro: alternative rock che si tuffa senza remore nell’elettronica. E’ sulla continua comunicazione tra questi due caposaldi che si agita tutto “Pray to Stay”. Formula innovativa? Non proprio. Ma, è ormai chiaro, l’accusa di risultare “derivativo” è una spada di Damocle che pende su buona parte delle uscite musicali dei nostri tempi. Seppure l’abilità dei tre nel creare un equilibrio funzionante tra questi due mondi sia innegabile, è però vero che adagiarsi su di un terreno che ci è pienamente familiare è una scelta che, alla lunga, si paga. I brani di Pray to Stay non alzano mai l’asticella del rischio, restando ancorati nella riproposizione continua della medesima formula. Il risultato è che a più riprese si rischia di sfociare nella ripetitività. La lunghezza del disco, a questo punto, non aiuta. I tentativi di imprimere all’album un andamento “accidentato”, alternando i chiaro-scuri di tracce più dinamiche ad attimi di pausa, vengono resi vani da una produzione che ha normalizzato suoni e slancio emotivo.

La sensazione è quella di trovarsi davanti ad un prodotto fin troppo ragionato, maniacalmente studiato e, sostanzialmente, costruito.

01. The End
02. Here I Am
03. Dancing with Tears in My Eyes
04. I Like It
05. Pray to Stay
06. Northern Light
07. Until Tomorrow
08. Can Be This Love
09. Wild Her
10. Can Dance
11. I Am Strong
12. Too Much
13. Emptiness
14. My Generation
15. Fairy Tales
16. 432 Hz
17. Lover

Recensione a cura di: Captain Eloi

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