PDD – UmarHell

Continuare a suonare il punk rock old school in Italia oggi, nel secondo decennio degli anni Zero, soprattutto per band di nuova generazione, viene considerate da molti come un’operazione revival un pelo anacronistica e decontestualizzata. Forse. Ma forse non è poi così rilevante cercare di far quadrare coordinate spazio-temporali quando si parla di necessità espressive connesse con la musica.

E i milanesi PDD lo sanno bene, tanto che, noncuranti delle richieste del mercato discografico moderno, hanno sfornato lo scorso giugno un EP completamente in linea con il loro credo musicale. Si chiama UmarHell (gioco di parole che fonde ‘umarell’ con ‘hell’, riproposto visivamente anche nella copertina) e si compone di sei pezzi super serrati di punk rock, facendo spesso ricorso ad espedienti ritmici improntati all’hardrock melodico, in pieno stile Nofxiano. Fanno capolino di tanto in tanto anche vecchie retrovie ska riconducibili ai loro esordi come band e non mancano neppure zampilli inaspettati di altre contaminazioni: il sentore metal in “Onanismo”, il crossover rappato in “50 sfumature” fino all’inserto di archi con il violino elettrico nella seconda parte di “Kalashnikovid19” (pezzo che Fat Mike non avrebbe di certo disdegnato).

Testi scanzonati dal piglio ironico, con pattern ritmici che si susseguono veloci, senza troppi arzigogoli. Tuttavia, sebben scevro di sofisticate note di genialità compositiva, resta comunque un disco che ha una sua certa genuina compattezza sonora.

Per un disco, che oltretutto è stato totalmente autoprodotto, i risultati non sono certo deludenti!

 

Tracklist:

  1. Fasciolicesimo
  2. Onanismo
  3. Kalashnicovid 19
  4. Tanza Pampolino
  5. Fabrizio
  6. 50 sfumature di schiaffi

 

A cura di: Francesca Mastracci

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